Marco Cappato commenta: “L’ampliamento dell’Associazione è un segnale di speranza di fronte all’inerzia della politica ufficiale”
Nel frattempo altre due persone hanno chiesto aiuto per la morte volontaria in Svizzera
Altre due persone, dopo aver chiesto aiuto a Marco Cappato, si preparano ad andare in Svizzera nelle prossime settimane per ottenere aiuto medico alla morte volontaria. A fronte delle nuove richieste, L’Associazione Soccorso Civile, che è l’organizzazione che fornisce l’assistenza diretta alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze nel Paese elvetico, registra un ampliamento delle adesioni da parte di chi decide di assumersi la responsabilità di nuove azioni di disobbedienza civile.
Dopo la pensionata Felicetta Maltese e la giornalista Chiara Lalli, che hanno accompagnato in Svizzera Massimiliano, paziente affetto da sclerosi multipla, e si sono poi autodenunciate presso i Carabinieri di Firenze, ora sono l’ex senatore Marco Perduca e la co-presidente di Eumans, Virginia Fiume, a entrare a far parte ufficialmente della Associazione e a rendersi disponibili a nuove azioni di fronte alle crescenti richieste di aiuto da parte di persone che in Italia non possono accedere alla morte medicalmente assistita come da sentenza numero 242 del 2019.
L’Associazione Soccorso Civile è stata fondata nel 2015 da Marco Cappato (che ne è il rappresentante legale), Mina Welby e Gustavo Fraticelli per affermare i diritti fondamentali delle persone attraverso azioni non violente di disobbedienza civile e, in particolare, offrendo assistenza a chi vuole ottenere suicidio assistito in Svizzera.
Le due persone malate che hanno chiesto di essere aiutate ad andare in Svizzera (e che hanno entrambe scelto al momento di mantenere l’anonimato) non possono accedere alla tecnica in Italia in quanto, come nei recenti precedenti di Massimiliano, Romano e Elena Altamira, non sono in possesso di uno dei requisiti previsti dalla sentenza della Consulta 242/2019 Cappato-Antoniani (che in attesa di una legge attualmente regolamenta il tema), ovvero non sono “tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale”.
Nel nostro Paese, proprio grazie alla disobbedienza civile di Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani e quindi grazie alla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, l’aiuto al suicidio è possibile legalmente quando la persona malata che ne fa richiesta è affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e – appunto – è tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Tali condizioni devono essere state verificate dal Servizio sanitario nazionale, come accaduto nel caso di Federico Carboni, il quale lo scorso giugno ha potuto accedere al “suicidio assistito” senza che l’aiuto fornito configurasse reato.
“Sempre più persone ci cercano per ottenere l’aiuto alla morte volontaria”, dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. “È indispensabile che ci siano altre persone ad assumersi la responsabilità di violare, assumendosene la responsabilità pubblicamente, una legge del 1930 che produce violenza contro le persone malate. Ringrazio Felicetta, Chiara, Virginia e Marco, perché anche grazie a loro potremo dare seguito alle richieste che ci arrivano. In attesa della decisioni della magistratura sulle azioni già svolte, e di fronte alla silente ostilità della politica ufficiale (con pochissime eccezioni), la loro decisione di far parte dell’Associazione rappresenta un segnale di speranza per interrompere la violazione del diritto fondamentale all’autodeterminazione personale.”
Marco Perduca, senatore dal 2008 al 2013, ha rappresentato il Partito Radicale all’ONU. Nel 2018 ha fondato Science for Democracy, la piattaforma internazionale promossa dall’Associazione Luca Coscioni. È il Presidente del Comitato per il referendum Cannabis Legale del 2021 e nell’estate 2022 è stato il rappresentante legale della lista Referendum e Democrazia con Cappato.
Virginia Fiume ha 39 anni, è co-presidente di Eumans, movimento paneuropeo di iniziativa popolare fondato dall’altro presidente, Marco Cappato. Per l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha coordinato la raccolta firme per il Referendum Eutanasia Legale in Sicilia. Nel video spiega le sue ragioni: “Impedire a una persona il diritto di esercitare scelte sul proprio corpo, soprattutto in condizioni di sofferenza, è un atto di estrema violenza”, sostiene Virginia Fiume. “Una violenza di stato, come il silenzio dei parlamenti di questi anni nonostante la straordinaria volontà popolare a favore di una buona legge sul tema che vada ad ampliare i requisiti stabiliti dalla Corte Costituzionale e che snellisca le procedura di accesso alla tecnica in Italia, determinando tempistiche certe. Lo strumento di disobbedienza civile rappresenta la risposta più forte che possiamo mettere in atto, continuando ad avere fiducia nel diritto”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.