Il sindaco di Modena Muzzarelli: “Assicurare il diritto alla vita, ma non a restare morti da vivi”

Il primo cittadino è intervenuto al XIX Congresso dell’Associazione Luca Coscioni questa mattina

Gli fa eco Filomena Gallo: “Sedicenti pro life impediscono i diritti umani”

“La legislatura parlamentare che si è chiusa ha visto perdere diverse occasioni di riforma non solo sul fronte delle libertà individuali e della ricerca scientifica, ma anche dei diritti e dei doveri delle persone”, ha dichiarato il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, intervenendo in apertura del XIX Congresso dell’Associazione Luca Coscioni “Per la vita”,  in corso in questi giorni al Tecnopolo nella cittadina emiliana fino a domani 16 ottobre.

“Auspico che la legislatura appena iniziata possa registrare avanzamenti importanti in termini di attuazione delle riforme, anche se l ‘atteggiamento mostrato nei primi giorni non fa ben sperare. Voglio provare a pensare positivo, nonostante le esternazioni violente di alcuni rappresentanti della maggioranza intorno alla legge 194, alle libertà delle donne e alla libertà di decidere intorno al proprio corpo. Modena terrà l’attenzione alta su questo fronte” ha, poi, continuato il primo cittadino.

“Democrazia è partecipazione, occorrono decisioni chiare capaci di normare il tema delle firme pubbliche e le più innovative e moderne modalità di partecipazione come la firma digitale con SPID da estendere alla corsa per le elezioni. Queste sono responsabilità della politica, non possiamo sempre attendere decisioni della magistratura. Su tutte l’impegno ad assicurare il diritto alla vita, ma non a restare morti da vivi. È un passaggio di coscienza difficile però se vogliamo garantire il diritto alla vita dobbiamo assicurare anche un percorso funzionale al rimanere vivi, altrimenti tutto diventa più difficile” ha, quindi, concluso Muzzarelli.

Dopo di lui l’avvocato Filomena Gallo, segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e legale, tra gli altri, del collegio di difesa di Marco Cappato, Federico Carboni nell’iter per il primo suicidio assistito in Italia e a tutela delle persone ostacolato nel diritto alla fecondazione assistita, aborto, gestazione per altri e disabilità.

“La sinistra che ha applaudito in aula la senatrice Segre sul valore della nostra “Costituzione più bella del mondo” è la stessa che non fa nulla per applicarla proprio sulle libertà fondamentali. Il nostro Congresso si intitola “Per la vita” perché vogliamo riappropriarci di un’espressione spesso abusata e ingiustamente monopolizzata da politici appartenenti a organizzazioni e associazioni sedicenti “pro life”, il cui obiettivo non è certo quello di affermare libertà per la vita delle persone, ma piuttosto quello di impedire e limitare l’estensione dei diritti a chi oggi è escluso, discriminato” ha, poi, proseguito.

“Penso in particolare alle nuove forme di genitorialità, alla possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione assistita a tutti coloro che ne hanno bisogno, penso alla possibilità di autodeterminarsi rispetto alle scelte riproduttive, penso agli ostacoli irrazionali, senza motivazione alcuna, che un malato deve affrontare sul diritto alla cura all’assistenza, ad accedere ai benefici della scienza, alla ricerca, e al rispetto delle scelte di vita e di affermazione dei diritti politici. Nessuno dei temi al centro dell’azione dell’Associazione Luca Coscioni è stato affrontato seriamente nella campagna elettorale.

Conosciamo bene quali siano le posizioni e proposte della maggioranza: li abbiamo già visti in azione al momento dell’adozione della legge 40 del 2004 sulla Procreazione medicalmente assistita, o contro la povera Eluana Englaro nel 2009. Quel che è certo è che non tralasceremo alcuna possibilità di incidere sul discorso pubblico e di operare le modifiche legislative relative a quanto ci occupa da 20 anni, attivando anche le giurisdizioni sovranazionali, la disobbedienze civili, i ricorsi giudiziari e l’attivazione della democrazia” ha, quindi, terminato.