Le 10 bugie più comuni sul Referendum Cannabis

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Il Comitato promotore del Referendum Cannabis legale smentisce alcune delle più comuni fake news su cosa succederebbe qualora vincesse il sì. “Mentono sapendo di mentire”, attaccano.

Il comitato promotore del Referendum Cannabis legale ha tenuto oggi un webinar con esperti, giuristi e medici le obiezioni proibizioniste e le notizie false più diffuse sulla cannabis.

“Dopo la consegna delle 630.000 firme in Cassazione” ha detto il presidente del comitato promotore Marco Perduca” si fa sempre più urgente promuovere dibattiti di approfondimento per fare informazione sulla base di fatti e per aprire a un dialogo con scettici e contrari in vista del voto nella prossima primavera”. Oltre a Perduca hanno preso la parola Letizia Valentina Lo Giudice, penalista, Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe, Riccardo Magi, Presidente di +Europa, Giovanna Borriello, neurologa e Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

Il dibattito è stato inaugurato da Cappato che ha ricordato che la raccolta firma è costata per ora 549.000 euro di cui 201.000 raccolti online mentre quasi 380.000 anticipati dall’Associazione Luca Coscioni. Tra i contributori Just Mary (30.000), CrystalWeed (10.000), Radicali Italiani (8.000), Riccardo Magi (5.000) e LaCanapaCiUnisce (1.000). Cappato si è quindi appellato a chi ha sostenuto il referendum a continuare anche nella fase di autofinanziamento al sito del Referendum.

L’incontro, dopo aver specificato che il referendum non parla di cannabis terapeutica, legale da 15 anni, ed aver comunque spiegato con la dottoressa Borriello a che punto siamo sulle prescrizioni, la produzione nazionale e le importazioni, si è articolato attorno a 10 affermazioni che vengono portate come obiezioni a una possibile normazione del consumo di cannabis.


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La più odiosa tra le menzogne usate in questi giorni è quella relativa al via libera alla guida strafatti” ha detto Perduca. “Chi la usa mente sapendo di mentire” ha aggiunto Leonardo Fiorentini, “Il quesito infatti non incide sulla guida in stato alterato da sostanze – che rimane sanzionata – ma su una sanzione odiosa che colpisce chi è trovato in possesso di sostanze ad uso personale anche sul divano di casa! Una sanzione senza funzione rieducativa e anzi desocializzante a partire dal rischio di perdere il lavoro. I dati ufficiali ci dicono che non vi è variazione rilevante dell’incidentalità stradale negli Stati che hanno legalizzato rispetto agli altri. L’insinuazione che con la legalizzazione della cannabis avremmo un’ecatombe sulle strade è semplicemente un mito proibizionista”.

Il Comitato ha annunciato che il 18 novembre si terrà a Roma una festa-dibattito antiproibizionista alla presenza di rappresentanti delle associazioni promotrici.