Intervento di Filomena Gallo all’VIII Congresso italiano del Partito Radicale

Filomena Gallo

Buona sera,
ringrazio Sergio e la Presidenza per avermi dato la parola, come sapete sono Segretario l’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente del partito radicale, attualmente soggetto sospeso come tutti gli altri soggetti costituenti. Dal 30 novembre la sede dell’Associazione Luca Coscioni non è più a Torre argentina, per scelte della proprietà dell’immobile, cioè della Lista Pannella.

La mia storia di iscritta al Partito radicale nasce con il mio impegno con l’Associazione Luca Coscioni, per cui non riesco in nessun modo a vedere disgiunte queste due cose.  Con il soggetto che rappresento da sempre lavoriamo per l’affermazione di diritti umani fondamentali per essere liberi dall’inizio alla fine.

Oggi sono qui al congresso italiano – in attesa del 41° Congresso del Partito Radicale – come segretario dell’ Associazione Luca Coscioni, perché Radio Radicale non è da intendersi soltanto come “organo della lista Marco Pannella”, ma anche come Patrimonio di noi tutti.

Non può certo vivere come le altre radio di finanziamenti pubblicitari, sarebbe snaturata. È stata una idea geniale di Marco Pannella, e di chi l’ha creata insieme a lui tanti anni fa, che ogni giorno conferma il sentimento innovativo dell’idea originaria ancora oggi irripetibile.

Di recente una delegazione dell’ Associazione Luca Coscioni, – che formavo insieme a Marco Cappato e Marco Perduca – ha incontrato il primo ministro Giuseppe Conte. Abbiamo discusso delle priorità dell’Associazione Luca Coscioni. Delle azioni successive all’ordinanza della Corte Costituzionale in materia di eutanasia e suicidio assistito, al ruolo sia del Governo che del parlamento a seguito della decisione della Consulta. Alla fine del nostro incontro il premier Conte ha chiesto quale fosse il ruolo dell’Associazione Luca Coscioni, in Radio Radicale. Nonostante Marco Cappato sia stato rimosso dal consiglio di amministrazione per scelte di chi ha ereditato la proprietà, ho risposto che per l’Associazione Luca Coscioni Radio Radicale ha un ruolo fondamentale per la vita democratica del nostro Paese.

E anzi ho aggiunto – visto che Radio Radicale non è solo la trasmissione delle dirette parlamentari – che la forza della Radio è anche il suo archivio. Verba volant si dice in latino. Con Radio Radicale, invece, Verba manent nei suoi archivi. E per questo ho detto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che Radio Radicale dovrebbe essere Patrimonio dell’Umanità, con un impegno comune di tutti, anche il suo, per garantirne continuità.

Non era una battuta. Lo credo veramente. La sopravvivenza di Radio Radicale è legata ai governi che si susseguono.
No. Non dovrebbe essere così.

Nel Preambolo dell’Atto Costitutivo dell’UNESCO c’è scritto
«Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace.»

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – UNESCO – è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni con l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione per promuovere “il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto e per i diritti umani e le libertà fondamentali” quali sono definite e affermate dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Certo, la mia più che una proposta rischiava di poter sembrare per il Presidente del Consiglio una provocazione. Poi ho scoperto che in effetti uno dei programmi dell’Unesco, creato nel 1992, è il Programma Memoria del Mondo dove si promuove il patrimonio documentario mondiale. Radio Radicale lo è. Dipende dal Parlamento e dal Governo dare una risposta.

Ringrazio il professor Andrea Pugiotto per il suo intervento di qualche giorno fa, ringrazio Roberto Saviano, Susanna Turco, come ricordava anche Flavia Fratello stamane, ma tutti, tutti coloro che hanno fatto la difesa, ringrazio tutti i parlamentari che stanno intervenendo per salvare Radio Radicale.

Ringrazio tutta la Radio, e per tutta la radio il direttore Alessio Falconio che ha – anche rispetto alle tante questioni interne radicali – ha voluto mantenere aperta la voce de “Il Maratoneta” trasmissione da anni condotta da Mirella Parachini e a turno da tanti di noi dell’Associazione Luca Coscioni, per tenere viva per tutti gli ascoltatori la fiammella delle lotte per la libertà di ricerca e l’autodeterminazione della persona, che con Luca Coscioni e Piergiorgio Welby in primis abbiamo portato nell’agenda del paese e a livello transnazionale.

Ho concluso, Vi ringrazio e auguro il meglio a tutti noi e il meglio passa anche per la vita di Radio Radicale.

Riascolta gli interventi dell’VIII Congresso italiano del Partito Radicale