La grande voglia di re-incontrarsi in persona, andare insieme al ristorante, al cinema, allo stadio o ad una manifestazione fa sì inevitabilmente che ci passiamo particelle virali l’uno con l’altro.
Questo accade non solo con il SARS Cov-2 ma anche con quelli delle sindromi simil-influenzali (ILI, influenza- like illness) che anch’essi si trasmettono con le goccioline che emettiamo con la respirazione. Ecco quindi che in queste tre settimane di fine ottobre/primi di novembre (42,43 e 44esima dell’anno; incidenza ILI Stagione 2021-22 – linea nera spessa nella figura) i casi di influenza e simili per 1000 assistiti sono già circa il doppio rispetto a quelli dell’autunno 2020 (linea con tratteggio più corto) in cui eravamo obbligati a ben più stringenti misure di prevenzione e anche rispetto a quelli dell’ autunno 2019 (linea con tratteggio più lungo) in cui gli assembramenti erano meno di adesso.
In altre parole, in questi giorni sono molti quelli che si assembrano e pochi quelli che sono già protetti dall’influenza grazie al vaccino anti-influenzale. Per fortuna stiamo riprendendo una vita quasi normale: però i più anziani e fragili (e perché no? anche gli altri cui potrebbe essere utile non farsi tre giorni a letto), oltre alla vaccinazione per il Covid19, facciano quest’anno appena possibile anche quella per l’influenza. In attesa di farle ambedue più comodamente in un’unica somministrazione l’anno prossimo.

Guido Frosina si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1981. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica presso l’Università di Ferrara nel 1987. Ha svolto ricerche in campo oncologico presso l’Institut Gustave Roussy – France, l’Imperial Cancer Research Fund – UK e dal 1987 è Dirigente Sanitario presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa attualmente di radioterapia dei tumori cerebrali e di qualità ed integrità della Ricerca.