Poco prima di lasciarci Ernesto Rossi, animatore del “Non mollare!”, coautore del Manifesto di Ventotene, l’antitotalitario Ernesto Rossi, ebbe ad inviare una missiva a Massimo Mila nella quale tra l’altro scriveva: “Non c’è rimasta che una piccola fiammella: ma, il padreterno consentendolo, in certe occasioni anche un fiammifero può essere sufficiente per far saltare una polveriera”.
In questi tempi bui, in cui antichi fantasmi tornano ad affacciarsi e a prendere corpo, in questo tempo in cui osserviamo un mondo che sembra voler andare in frantumi, occorre illuminare il buio, provare ad essere la fiammella e il fiammifero che illumina.
Più volte ho citato in questi mesi la straordinaria conclusione del romanzo “La Peste” del franco-algerino Albert Camus: “Il bacillo della peste non muore mai”. In un tempo e in un contesto in cui montano antidemocrazia e antistato di diritto, in cui il male rischia di diventare invisibile e declinarsi in quella banalità del male di cui parlava Hannah Arendt, occorre dar corpo a un dato di resistenza e di resilienza, di lotta in difesa di principi, idee, diritto e diritti, democrazia e diritti umani.
Occorre, e con urgenza, porre al centro del dibattito politico la questione della qualità delle nostre democrazie e il tema dei totalitarismi, laddove, lo ripeto, la linea di confine tra democrazie reali e totalitarismi va sempre più assottigliandosi. Con gioia accolgo in queste ore le adesioni di coloro che non intendono tacere su quel che sta accadendo in Cina e che vogliono gridare ai satrapi del PCC che quel che accade a Pechino ed Hong Kong ci riguarda.
La nuova legge sulla sicurezza nazionale approvata dal regime totalitario di Pechino verrà utilizzata dal Grande Fratello Xi Jinping per soffocare ulteriormente elementari diritti umani.
Nel preannunciare che il 4 giugno, in occasione del 31° anniversario della strage di Piazza Tienanmen, terrò un sit-in a Potenza in Piazza Mario Pagano, non posso fare a meno di chiedere al regime di Pechino: perché il vostro esercito lo avete definito esercito popolare di liberazione, se non ha nulla di popolare e se anziché portare liberazione porta oppressione?
Noi scegliamo la parte di coloro che in quel 1989 scesero in piazza per rivendicare democrazia, libertà e riforme. Vedo in Europa, in Italia e nel mondo troppa gente che idealmente si colloca all’interno di quel carro armato fronteggiato da un solitario manifestante. Sì, #sonoancheaffarinostri.
Nel frattempo si sono aggiunte anche altre nuove adesioni: Nicola Valluzzi (sindaco di Castelmezzano ed ex presidente della provincia di Potenza), Gianluca Palazzo (sindaco di Rotondella), Egidio Nicola Ponzo (già sindaco di Latronico), Francesca Scopelliti (Fondazione Enzo Tortora), Dino Paradiso (attore), Maria Paola Vergalitto (giornalista), Leonardo Pisano (giornalista), Paolo D’Aleo (giornalista), Biagio Marzo (giornalista), Paolo Sinisgalli (giornalista), Vincenzo Destino (consigliere comunale di Melfi), Giovanni De Santis, Alessio Alberti, Eugenio Aceto, Veronica Turiello, Luca Braia (consigliere regionale della Basilicata)
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Maurizio Bolognetti, giornalista, collaboratore di Radio Radicale, per la quale ha tra l’altro realizzato numerosi reportage su vicende di inquinamento ambientale, autore dei libri “Buchi per terra ovvero cinquanta sfumature di greggio”, “Le mani nel petrolio ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa” e “La peste Italiana. Il Caso Basilicata”. Bolognetti ha collaborato con “Agenda Coscioni” e il settimanale “Il Resto”. Ha costituito nel 2004 l’Associazione Radicali Lucani di cui è Segretario.