La nota di Maurizio Bolognetti
L’intervento di Mattarella nel corso del Plenum straordinario del Csm puzza di ipocrisia. Signor Presidente, ci dica perché da mesi tace su vicende quali quella del “magistrato mascherato” in servizio nel Palazzo di Giustizia di Potenza.
Perché Anm, Csm, Ministero della Giustizia non hanno proferito verbo su un’operazione elettoral-giudiziaria, che di certo non ha giovato al prestigio e all’autorevolezza della magistratura? Dove sono i “muri” evocati da Bonafede?
Perché il Ministro Di Maio non ha provato “brividi” nell’apprendere che, nel corso delle elezioni regionali lucane, il suo Movimento aveva anticipato che in caso di vittoria la carica di assessore alla Sanità sarebbe stata affidata a un magistrato?
Non servivano le intercettazioni della Procura di Perugia per sapere che da decenni c’è un costante mercimonio di cariche. Non servono intercettazioni e trojan per comprendere che ci sono magi- strati in servizio in Basilicata e altrove che andrebbero trasferiti per una mera questione di opportunità.
Non servono i trojan per sapere che alcune inchieste finiscono su un binario morto, mentre altre viaggiano con il Freccia rossa. Non servono i trojan per sapere che da lustri assistiamo alla lottizzazione del CSM e all’occupazione da parte dell’ANM di tutti i gangli del Ministero di fu grazia e senza giustizia. Non servono i trojan per sapere che chi oggi tuona e si strappa le vesti non ha esitato a cooptare magistrati a cui ha affidato il ruolo di consulenti ministeriali.
La lettera che Maurizio Bolognetti scrisse il 28 marzo 2019 al presidente della I Commissione del CSM, Alessio Lanzi
Come le S.V Ill.me sanno, il 24 marzo si sono svolte le elezioni regionali lucane. Nel corso della campagna elettorale, il dr. Antonio Mattia, candidato alla presidenza della Regione Basilicata per il Movimento 5 Stelle, ha ritenuto di dover anticipare i nomi di coloro che, in caso di vittoria, sarebbero stati chiamati a ricoprire la carica di Assessore regionale.
Per ciò che concerne l’assessorato alla sanità, però, il dr. Mattia, si è limitato a riferire alla stampa che il prescelto sarebbe stato un magistrato in forze al Palazzo di Giustizia di Potenza. A poche ore dal voto, nella giornata del
22 marzo, sullo spazio facebook del dr. Mattia e di alcuni assessori in pectore, quali ad esempio il dr. Maurizio Lazzari, veniva pubblicato un manifesto in formato jpeg nel quale apparivano le foto di quattro dei cinque assessori scelti dal Movimento 5 Stelle, accompagnate da una brevissima nota biografica. Nel quinto spazio del citato manifesto al posto della foto campeggiava la scritta “Assessore alla Sanità”, con in calce la seguente didascalia: “Magistrato in servizio presso il Palazzo di Giustizia di Potenza”.
Per ciò che concerne le note biografiche relative al misterioso magistrato, gli autori del manifesto riportavano quanto segue: “Esempio di terzietà, correttezza, e di equilibrio nell’esercizio della delicata funzione giurisdizionale esercitata”. Alla luce di quanto ho brevemente esposto, mi consento di sottoporre alle SS. VV. alcune mie brevi considerazioni. La maldestra scelta del dr. Mattia ha scatenato una sorta di toto-magistrato e infinite e sconvenienti
dietrologie.
L’improvvida uscita del Mattia ha creato un clima di sospetti e pettegolezzi e, a mio avviso, ha fatto nascere dubbi sulla “terzietà” del misterioso magistrato che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di Assessore regionale alla Sanità. Di fatto, l’intero Palazzo di Giustizia di Potenza è stato trascinato di peso in campagna elettorale e utilizzato impropriamente, volendo usare un eufemismo, come mezzo di propaganda, presumibilmente per avallare la decantata “onestà, onestà, onestà”, parola d’ordine e grido di battaglia del Movimento 5 Stelle. Il dr. Mattia e il Movimento 5 stelle hanno di fatto utilizzato la figura del magistrato, il cui nome resta tuttora ignoto, per tentare di accrescere il loro appeal elettorale.
Così facendo hanno non solo contribuito a creare sospetti e veleni, ma hanno anche manifestato una totale mancanza di rispetto nei confronti dell’ordine giudiziario. Come se non bastasse, il dr. Mattia, a urne chiuse e a spoglio in corso, riferendosi al magistrato misterioso, ha anticipato che lo stesso “sarebbe stato comunque promosso”. Nel consentirmi un pizzico di ironia, verrebbe da chiedersi se sia opportuno che le promozioni di magistrati in servizio
in Basilicata vengano anticipate e annunciate da esponenti del Movimento 5 Stelle.
A mio avviso, il magistrato che avrebbe dovuto ricoprire la carica di assessore dovrebbe opportunamente e con urgenza essere trasferito ad altra sede non lucana, oltre che ovviamente pro- mosso come preannunciato dal dr. Mattia. Nel porgere alle S.V i miei più cordiali saluti, allego alla presente la lettera che in data 20 marzo ho ritenuto di dover indirizzare al Presidente della Corte d’Appello di Potenza e al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Potenza.
Latronico
lì 28 marzo 2019
Ne parlano:
Maurizio Bolognetti, giornalista, collaboratore di Radio Radicale, per la quale ha tra l’altro realizzato numerosi reportage su vicende di inquinamento ambientale, autore dei libri “Buchi per terra ovvero cinquanta sfumature di greggio”, “Le mani nel petrolio ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa” e “La peste Italiana. Il Caso Basilicata”. Bolognetti ha collaborato con “Agenda Coscioni” e il settimanale “Il Resto”. Ha costituito nel 2004 l’Associazione Radicali Lucani di cui è Segretario.