Perché due nomi per il CNB

Marco Cappato – “Ma chissenefrega del Comitato nazionale di Bioetica” potrebbe dire un dileggiatore seriale (quelli che non gliene frega niente di niente di ciò che viene dai “palazzi”). Ma lo potrebbe dire anche uno di quelli che di scienza si occupano davvero, e di medicina, e di malattia, e di vita… pensando che il CNB sia un organismo superato dalla storia e dai fatti, i quali viaggiano più veloci di quanto possa fare una riunione di personalità raramente presenti sulla trincea dei laboratori o delle corsie di ospedale. Errore!

A noi interessa, e molto! Per questo abbiamo candidato un giovane malato di Sla -Marco Gentili- che non può parlare con la propria voce, ma che si è fatto sentire alle Nazioni Unite come nostro Co-Presidente per spiegare l’urgenza vitale dell’affermazione del diritto umano alla scienza. E abbiamo candidato Chiara Lalli, bioeticista tanto mite quanto dissacrante nel chiedersi sempre “perché no?” di fronte ai tanti “NO” che legislatore e bioeticisti oppongono a tante attività umane.

Altri nomi di candidati potremmo proporre, se ciò non riducesse la loro probabilità di essere nominate da parte di un Governo che si regge in piedi a condizione di non far arrabbiare nessuno.

A noi il CNB interessa perché il momento è arrivato di passare dall’etica delle proibizioni (non si può) a quella dell’uguaglianza (si può, e allora devono poterlo fare tutti quelli che lo vogliono). E’ ora di passare ad occuparsi del “come” ottenere (per tutti) una buona qualità del concepire vita, del nascere, del curarsi, dell’assumere sostanze, del morire, del fare ricerca, del migliorare i geni e… la qualità della vita.

Il Comitato Nazionale di Bioetica ci importa. Gentili e Lalli sarebbero in grado di far sì che importi a molti altri. Pronto Gentiloni…pronto Boschi…ci sentite?!

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