Per vivere in un mondo ideale bisogna prima immaginarlo

Nell’opera celeberrima di Alessandro Manzoni si legge: “Così va spesso il mondo…voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo”. L’autore inquadra con un’immaginaria telecamera tempi e luoghi diversi, per descrivere di fatto il suo mondo. Analoga è la prospettiva di Anchorage. Vivere per sempre, l’ultimo romanzo di Bruno de Filippis (ed. Lastarìa, Roma, 2019).

Si parla di problemi del nostro mondo, quali lotta tra scienza e religioni, eutanasia, degenerazione della politica, trasferendoli in un mondo parallelo, Terra 2, dove tutto è diverso e, per certi aspetti, è come “dovrebbe essere”, come a tutti piacerebbe che fosse, anche da noi nel nostro tempo.

Il segreto di Terra 2 (l’autore adotta la tecnica del “What if”) è che, lì, l’Impero Romano non è mai caduto, le invasioni barbariche sono state respinte e, con esse, il caos che portavano e che oggi permea la nostra società, mentre la religione ha preso una direzione del tutto diversa, non è nemica, bensì alleata della scienza.

Il mondo, nella parte occidentale, è rimasto “romano”, vale a dire ha continuato ad avere le caratteristiche di razionalità e semplicità di quell’epoca, trasportandole in una società sempre più tecnologicamente evoluta. In questo contesto si svolge un’intrigante storia d’amore e d’avventura, capace di suscitare l’interesse del lettore, interesse che, scorrendo le pagine del libro, riguarderà tanto lo svolgimento della trama, quanto la scoperta di come può essere un altro mondo, nel quale matrimonio, sessualità, famiglia non sono come noi li intendiamo.

Un libro da leggere tutto d’un fiato, come il precedente “Cheronea”, dello stesso autore ed editore, del quale ugualmente si consiglia la lettura, potendo definirsi Anchorage, rispetto ad esso, la “seconda stagione”.

Cheronea ed Anchorage costruiscono un mondo del tutto particolare, paragonabile agli universi di Isaac Asimov, un mondo dal quale, una volta dentro, difficilmente il lettore desidererà uscire. Cheronea, più che un libro, è un biglietto per un viaggio, che consente di affacciarsi oltre i confini della realtà, su un futuro che, se volessimo, potrebbe non essere lontano. Cheronea ed Anchorage, si collocano nel genere fanta-sociale, che parte da eventi e situazioni reali e ne immagina lo sviluppo.

L’autore, Bruno de Filippis, nato come scrittore giuridico, è passato da tale contesto e dalla partecipazione all’elaborazione di nuove leggi in tema di diritto della persona e della famiglia alla libertà del romanzo, dove le sue idee innovatrici possono, senza limiti, spaziare.

Due libri utili, per noi tutti, ma soprattutto per il legislatore italiano che ha smesso di pensare ad un mondo da conservare per chi verrà dopo di noi e che sia rispettoso dei diritti di tutti.