Per qualche vaccinato in più

Al 20 agosto 2021 sono oltre 35.000 gli operatori sanitari che non hanno ricevuto neppure una prima dose di vaccino anti Covid 19. Di essi oltre 1500 sono medici oppure odontoiatri, censiti per difetto su solo 40 ordini professionali territoriali su 106. Perché questa carenza di adesione da parte di persone che comunque sono state formate in biomedicina? Io vedo due motivi principali.

  1. Farsi inoculare qualcosa che non si conosce quando si sta bene, è comunque un atto di fede nella Scienza (quindi in realtà un atto di Ragione) che non tutti ritengono opportuno fare prevalere sul dubbio irrazionale.  Hai voglia di mostrargli che  il rischio di gravi effetti collaterali da vaccino è molto basso mentre quello da virus è molto alto. Ti potrebbe venire risposto: “finché sto bene, perché dare inizio al primo, quando il secondo non è attuale?”. Al contrario,  Il dubbio su base irrazionale  è sempre ben presente nel nostro Paese. A Napoli p.es, ma certo non solo lì, alla biglietteria del Teatro San Carlo si può sentire: “non ci credo, ma vuoi mai?, i biglietti per il  palco n. 17  non li comprerei” (ed infatti il palco n. 17 non esiste, sostituito dal 16 bis). Ancora, hai voglia di dimostrare che se ti vaccini, oltre che proteggere te stesso proteggi anche gli altri perché sei meno contagioso. Ti potrebbe venire risposto: “saranno un po’ affari loro, io ho già tanti problemi miei che non posso preoccuparmi anche di non contagiare gli anziani (che poi, a veder bene, di qualcosa dovranno pur morire)”. Di fronte a questi tipi di pensare, pare che non resti davvero altro che l’obbligo di vaccinazione (che è comunque una sconfitta sia per chi lo subisce che per chi lo impone).
  2. I vaccini sono stati  screditati per lungo tempo da falsi scienziati che ne hanno riportato conseguenze negative che non esistono. Probabilmente il più noto, ma non certo unico; è il caso della falsa correlazione tra somministrazione del vaccino trivalente antimorbillo/rosolia/parotite ed autismo pubblicata su una importante rivista scientifica nel 1998. Ci sono voluti 12 anni perché questo lavoro fosse dimostrato fraudolento (l’autore principale era al soldo di avvocati no-vax) e venisse ritirato (2010).

Il guaio è che una notizia falsa si diffonde molto rapidamente nell’opinione pubblica, ma  ci vuole  un tempo molto  superiore per ri-convincere la stessa platea che quella stessa notizia era falsa. Proseguendo con l’esempio, ancora oggi, ad 11 anni dal ritiro, il lavoro fraudolento di Wakefiled viene citato oltre 50 volte ogni anno (non sempre in negativo) dai colleghi ricercatori.

Così non sono pochi quelli che pensano ancora oggi che se vaccini i tuoi bambini per il morbillo, rischi di farli diventare autistici. È vero che la Scienza si autocorregge, ma nel lungo tempo in cui lo fa, si creano danni che possono divenire irreparabili. Tutto questo si combatte con la Cultura e  Corretta Informazione della Popolazione, che in Italia negli ultimi decenni sono state trattate peggio di Cenerentola. Ma anche con una Scienza meno assillata dalla quantità e un po’ di più dalla Qualità di ciò che produce. 

Per esempio, almeno nei maggiori Centri di Ricerca, potrebbero essere di aiuto apposite commissioni interne che a campione eseguano un accurato Controllo di Qualità prima che il manoscritto esca dall’istituzione per essere pubblicato. Senza fare affidamento sulla sola valutazione dei revisori delle riviste, essi stessi sempre più frettolosi e restii, perchè assillati a loro volta dal pubblicare in quantità. 

Se nel 1998 il Royal Free Hospital di Londra dove lavorava  Wakefield, l’avesse fatto, oggi forse ci sarebbe qualche vaccinato in più.