Parliamo di libertà e di laicità

Ritorno sul blog a parlare di questi temi, stupisce che nel 2020 ci fosse bisogno di sottolineare l’incompatibilità di alcuni principi religiosi con la democrazia liberale. In queste poche settimane, ho osservato una serie di segnali verso una pericolosa direzione, che minaccia diritti civili faticosamente conquistati. Dà più parti la classe dirigente si rivolge al clero delle diverse fedi, condividendone l’agenda politica alla ricerca di consensi e trovando subito voci interessate a questo scambio.

Voglio ricordare un avvenimento storico, la riconversione in Moschea di Santa Sofia a Istanbul, avvenuto nella data simbolica del 24 Luglio anniversario del trattato di Losanna, che sanciva la fine dell’Impero Ottomano e la nascita della Turchia moderna. Anche l’edificio stesso ha una forte valenza simbolica, prima Basilica Cristiana, poi Moschea, infine museo a dimostrare la fine di un’epoca. Le foto di propaganda del Presidente Turco Erdogan con moglie velata al seguito sono un’ inversione di marcia, anti occidentale, illiberale quasi ad offrirsi come guida di una mai esistita nazione islamica.

È facile prendersela solo con i musulmani, come fa quella parte di classe politica che si serve dell’integralismo cristiano o ebraico per consolidare il proprio potere, con politiche oscurantiste e discriminatorie. Proseguo con Israele, dove era stata fissata una data per l’annessione dei territori palestinesi occupati; una scelta che nulla ha a che fare con la sicurezza, ma corrisponde a scelte di politica interna, dettate dalla destra religiosa nazionalista; la conseguenza sarebbe la fine di uno stato ebraico e democratico.

Tutto questo è in stretta connessione con la politica statunitense, infatti per Trump sono indispensabili i Cristiani Evangelici, cui deve la sua elezione nel 2016 dai quali non può allontanarsi 4 anni dopo, dati i consensi ancora più incerti. La sovranità israeliana sui luoghi biblici è quasi il realizzarsi di una profezia messianica, una vittoria sui nemici della fede. Quanto questa frangia di ultraconservatori cristiani condizioni la vita politica, si è palesata in questi anni, fino a dettare l’agenda politica, dalle posizioni sull’aborto, sui diritti civili in genere, fino all’immagine di Trump che in seguito alle proteste di piazza per le discriminazioni razziali  entra in Chiesa con una Bibbia in mano.

In Europa non siamo da meno, basta guardare verso Est e alla Polonia; nel dopoguerra la Chiesa Cattolica Polacca aveva avuto il ruolo di guida della nazione, con l’elezione di Papa Giovanni Paolo II aveva anche conquistato la Chiesa universale. Oggi il clero ha quasi costituito una chiesa nazionale, lontana da Roma, sorda al messaggio di Papa Francesco, diventando uno strumento di potere del Governo Populista, anti europeo. Tale propaganda non si è risparmiata in tutte le elezioni, usando anche i pulpiti delle Chiese come tribuna elettorale. Sconfitto il Comunismo, ora il nuovo nemico verso cui aizzare il popolo dei fedeli è una fantomatica lobby LGBT o i soliti Ebrei come il finanziere Soros. Proprio in questi giorni il Governo ha deciso l’uscita della Polonia dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.

Termino con l’Italia, la cui tradizione cattolica rischia di farci precipitare nel modello polacco, anche per la conclamata vicinanza di Lega e Fratelli d’Italia alla frange clericali più conservatrici, fino alla vergogna del congresso sulle famiglie a Verona lo scorso anno. I fatti di cronaca ci informano di una veglia di preghiera contro il DDL Zan che condanna l’omofobia, la cui pacifica protesta è stata accolta dai carabinieri con l’identificazione dei partecipanti, per fortuna interrotta da una Sindaco democratica e laica. Senza dimenticare, sullo stesso argomento la celebre predica, durante una funzione religiosa di un prete di Palermo in una realtà dove le situazioni da condannare appaiono evidentemente altre.

In generale si è creata una saldatura fra una parte delle Chiese, quella che si oppone al progresso dei diritti o alle aperture di papa Francesco con la destra nazionalista e populista; non per difendere principi contraddetti dagli stessi stili di vita dei leader di questa fazione (basti pensare a Trump, a Salvini, prima ancora a Berlusconi) ma come alleanza di potere e consenso. Le conseguenze sono ovunque discriminazioni e la fine di ogni progresso scientifico, non solo civile, l’importante è avere un possibile nemico su cui scaricare fallimenti e menzogne (le lobbies, gli immigrati, i non cristiani, chi attenta alla famiglia tradizionale).