L’Onu non dà lo status consultivo all’Associazione Luca Coscioni ma ne copia gli obiettivi

Da tre anni il Comitato sulle ONG delle Nazioni unite deve decidere se concedere lo status consultivo all’Associazione Luca Coscioni; da tre anni, in occasione delle riunioni al Palazzo di Vetro, vengono poste domande non attinenti ai motivi per cui l’affiliazione è stata chiesta nel tentativo, riuscito, di posticipare la decisione. 

Da tre anni Russia, Cina, Cuba e Nicaragua fanno domande su questioni marginali o burocratiche, ricevendo risposte immediate e puntuali, senza azzardarsi a dichiarare pubblicamente il vero motivo della loro contrarietà alla concessione. Avvalendosi della loro capacità di richiedere approfondimenti sull’organizzazione e le sue attività non prendono in considerazione le risposte appena le ricevono rimandandone lo studio di tre mesi in tre mesi.

Da 20 anni l’Associazione Luca Coscioni agisce con successo per modificare leggi e politiche anche a livello internazionale, lo Status Consultiva sarebbe un riconoscimento ufficiale a quanto fatto per il rispetto dello Stato di Diritto internazionale e il rispetto dei diritti umani universali.

Nel 2005, coordinando una serie di iniziative dentro e fuori il Palazzo di Vetro, l’Associazione riuscì a bloccare il processo diplomatico, incardinato incautamente da Francia e Germania, per l’adozione di una Convenzione internazionale sulla clonazione. Gli appelli internazionali e il lavoro di sensabilizzazione dei diplomatici in aula fecero deragliare i piani di USA, Costa Rica, Italia e Santa Sede che, manipolando la definizione dell’oggetto da regolamentare, coniarono l’espressione della “clonazione umana” per promuovere la proibizione totale della clonazione terapeutica tanto quanto di quella riproduttiva. 

Dopo settimane di riunioni accalorate, la Sesta Commissione dell’Assemblea Generale decise di accantonare la proposta ritenendo l’UNESCO l’organo Onu più adatto ad affrontare questioni scientifiche con implicazioni etiche. Nel 2009 furono infine adottate raccomandazioni relative a quanto aveva corso il rischio di essere proibito globalmente con una Convenzione internazionale. 

Dal 2004, l’Associazione funge da segretariato per il Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica che negli anni ha coinvolto Nobel scientifici, esperti, politici, ricercatori, malati per articolare proposte di riforma e finanziamenti su ricerche, come sulle cellule staminali embrionali, 

Dal 2015, grazie a una suggestione del Professor Cesare Romano, l’Associazione Luca Coscioni ha posto il diritto alla scienza tra le sue priorità di azione nazionale e internazionale. Contrariamente a vuoti proclami relativi al diritto alla conoscenza, ormai scomparsi dalla propaganda radicale ufficiale perché boicottati dell’insipienza, inesperienza, incompetenza e incapacità politica di chi li ha “ereditati” insieme al nome e il patrimonio accantonato negli anni grazie alle intuizioni e azioni di Marco Pannella, il diritto alla scienza – che come l’altro già esisteva – negli ultimi anni a trovato nuova linfa vitale suggerendo nel 2018 il lancio di una piattaforma interamente ad esso dedicata: Science for Democracy.

In questi 20 anni l’Associazione ha promosso, organizzato e co-sponsorizzato incontri alle Nazioni unite di Ginevra, Vienna e New York per condividere preoccupazioni e individuare proposte di riforme possibili relative all’impatto di leggi e politiche sulla libertà di ricerca scientifica e il godimento delle sue applicazioni. Dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali alle malattie rare, dalla detabellizzazione della cannabis all’uso terapeutico degli psichedelici passando per le biotecnologie verdi, l’Associazione ha proseguito la sua azione di condivisione di critiche costruttive con gli Stati Membri dell’Onu e gli esperti che elaborano “commenti generali” o stilano “osservazioni” su determinate questioni o relativamente al rispetto degli obblighi internazionali degli Stati Membri. 

Dopo la “moratoria” della proibizione della clonazione umana, l’Associazione ha concorso alle raccomandazioni relative al collocamento della cannabis nelle tabelle internazionale, la non probizione della ketamina, fino a contribuire alla definizione del “diritto alla scienza” vero e proprio.  

Nel 2019, grazie a un caso patrocinato due anni prima dall’Associazione, assieme alla Loyola Law School di Los Angeles, la famigerata Legge 40 del 2004 è stata messa in mora per le limitazioni relative al godimento del diritto alla salute, il 14 ottobre 2022, insieme a un’altra dozzina di raccomandazioni, il Comitato sui diritti economici, sociali e culturali dell’Onu ha affermato che quella stessa legge ostacola la ricerca scientifica (perché non consente la donazione degli embrioni sovrannumerari a chi li vuole studiare).

I temi e le criticità individuate dal Comitato sono per molti aspetti sovrapponibili alle mozioni generali che vengono adottate ai Congressi dell’Associazione Luca Coscioni, eppure il Comitato sulle Ong di New York continua a non voler riconoscere il contributo puntuale di chi agisce per la libertà di ricerca scientifica nel quadro del pieno rispetto dei diritti umani codificati in decine di convenzioni, trattati e patti internazionali. Più in linea con i motivi per cui il Consiglio economico, sociale e culturale (ECOSOC) dell’Onu non si potrebbe…

La prossima sessione del Comitato, di cui fanno parte Bahrain, Brasile, Burundi, Cina, Cuba, Estonia, Eswatini, Grecia, India, Israele, Libia, Messico, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Federazione Russa, Sudan, Turchia e Stati Uniti d’America è fissata per il mese di gennaio. Stay tuned…