L’intervista di Marco Gentili al Corriere di Viterbo: “No al ritorno di nazionalismi e populismi. Da Tarquinia parte la mia sfida europeista”

Marco Gentili, co Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, è candidato alla Camera dei Deputati nelle liste di Più Europa con Emma Bonino nei collegi plurinominali Lazio 2-01 e Lazio 2-02. Il Corriere di Viterbo lo ha raggiunto per un’intervista a tutto tondo sulla sua candidatura. Di seguito il pezzo a firma di Fabrizio Ercolani.

No al ritorno di nazionalismi e populismi. Da Tarquinia parte la mia sfida europeista

TARQUINIA — Da 29 anni ha messo via tempo ed energie nella formazione della ragion di stato e delle relazioni internazionali. Ha conseguito una laurea magistrale e una specializzazione con Master di II livello e la Scuola di politiche di E. Letta. Dal 2008 nell’Associazione Luca Coscioni e da settembre 2014 ne è suo co-presidente. Si tratta del tarquiniese Marco Gentili che dopo aver ricoperto molteplici ruoli, prima nel Consiglio dei giovani, poi nell’Agraria e in Comune, tenta il 4 marzo di divenire deputato, essendo capolista per i collegi plurinominali Lazio 2-01 e Lazio 2-02.

D: Come mai ha deciso di candidarsi alla Camera dei Deputati nelle liste di +Europa?

R:   Guardare una politica priva di vitalità e basata su scelte di mentalità ristretta, disomogenee e incoerenti non fa per me. La passione che nutro per la politica mi ha spinto ad accogliere l’invito di Emma Bonino. La lista +Europa, promossa da Radicali Italiani, Forza Europa e Centro Democratico, raccoglie in sé i valori ispiratori ai quali credo e ai quali ho creduto fin dall’inizio, in tutti quegli ambiti politici nei quali ho dato il mio contributo. La sua storia politica cittadina è stata per anni all’interno del Partito Democratico.

D: Come mai ha deciso di allontanarsi dal Pd?

R: La mia esperienza politica nelle file del Pd locale è stata lunga e funzionale alla mia crescita per molto tempo. Scelte poco chiare e dinamiche altrettanto confuse e miopi hanno determinato la mia decisione di allontanarmi dal partito. Evidentemente la mia richiesta di applicazione ferrea delle regole non è stata condivisa con entusiasmo da molti al suo interno. Tali sviluppi non mi permettevano più di continuare a percorrere una strada irta sia a livello locale che nazionale.

D: Quali saranno le battaglie che porterà avanti se eletto?

R: Ribadisco che il mio impegno è volto ad intraprendere un viaggio europeista, laico democratico e aperto al mondo, che dice no al ritorno dei nazionalismi e dei populismi, che dice no ad ogni forma di razzismo e che vuole rendere l’Italia più democratica e fiera di essere un Paese che farà parte dell’UE.

D: Un giudizio sulla sua città di origine, quali sono gli aspetti su cui bisogna intervenire con urgenza?

R: Tarquinia, città Unesco, ha da poco avviato il percorso per l’adozione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), grazie anche all’instancabile lavoro mio e del team ad esso preposto. Manca, però, l’attuazione vera e propria del piano, con relativi adeguamenti di edifici, infrastrutture e spazi pubblici. Per questo occorrono erogazioni regionali, statali e, se saremo capaci, anche europei. Ovviamente la mia apertura alla cittadinanza e all’amministrazione locale è e sarà sempre massima e concreta. Infine, mi adopererò per far tornare il quadro di Filippo Lippi “La Madonna col Bambino” ora in esposizione a Palazzo Barberini di Roma.

L’articolo in originale:

18-02-18-corriere-di-viterbo