Le discussioni sulla morte volontaria medicalmente assistita Regione per Regione

Oggi, anche in assenza di una legge nazionale, chi vive in condizioni di sofferenza fisica o psicologica insopportabile ha già diritto a ottenere aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio assistito”: per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale può bastare una legge regionale. Questo il punto sulle discussioni nelle varie Regioni.

TOSCANA

L’11 febbraio 2025, dopo due giornate di intensa discussione in Aula, la Regione Toscana ha approvato la proposta di legge “Liberi Subito”, depositata 11 mesi prima con 10.700 sottoscrizioni di cittadini toscani. La nuova norma stabilisce che chiunque richieda una valutazione delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio medicalmente assistito debba ricevere una risposta entro un massimo di 30 giorni; in caso di esito positivo e conferma della scelta, l’assistenza deve essere erogata entro ulteriori 7 giorni. Con questa legge, la Toscana diventa la prima Regione a garantire un iter regolamentato e uniforme per l’accesso al fine vita.

Subito dopo l’approvazione, i capigruppo del centrodestra hanno presentato ricorso al collegio di garanzia statutaria, sospendendo temporaneamente la legge per 30 giorni. Tuttavia, il 13 marzo 2025, il collegio ha respinto all’unanimità il ricorso, dichiarando che la legge «non presenta violazioni statutarie» ed è conforme allo Statuto regionale. Il giorno successivo, il 14 marzo 2025, il presidente della Regione Eugenio Giani ha promulgato ufficialmente la legge.

Il 17 marzo 2025 la legge è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana con il numero 16/2025. Da quella data decorrono i 60 giorni entro i quali il Governo può eventualmente impugnarla davanti alla Corte costituzionale. Qui è possibile visionare il testo della legge approvata.

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