D: Come ha accolto la notizia di oggi?
D: Lei è stato uno dei primi nel suo comune a redigere le Dat, perché lo ha fatto?
R: Per tutelare e, allo stesso tempo, far accelerare il Parlamento nelle tutele delle libertà individuali dell’individuo, nonché della mia cittadinanza.
D: Cosa cambia concretamente oggi per lei?
R: In primo luogo diamo valore a quanti già hanno redatto i testamenti biologici nei loro Comuni. All’incirca più di 180. In secundis un adeguato passaggio governativo e civile che traccia i confini del sentiero evolutivo che, in attesa di progressi scientifici, tutela il diritto di passaggio assoluto potere del singolo.
D: Il traguardo di oggi la fa sentire più “sicuro”?
D: Pensa che si sarebbe potuto o dovuto fare qualcosa di più nel testo?
R: Assolutamente sì, ma spero che nella prossima legislatura ci sarà occasione di tornare sulla tematica. E incidere ancora con premura e attenzione sui malati terminali che non sono attaccati a macchinari. E far integrare le DAT nel Fascicolo Sanitario Elettronico.
D: Lei è candidato al Comitato Nazionale di Bioetica, cosa si aspetta da questa candidatura?
D: E che cambiamenti pensa che potrebbe apportare?
Marco Gentili è Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni. Dalla nascita è affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia che progressivamente lo ha privato della capacità motoria e comunicativa. Laureato in Relazioni Internazionali ha un Master in Istituzioni Parlamentari Europee. Dal 2012 al 2017 è stato consigliere comunale a Tarquinia. Promotore della campagna che ha portato all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza e del nuovo Nomenclatore delle Protesi e Ausili. Ha frequentato la Scuola di Politica di Enrico Letta