Il 30 giugno scorso, l’Associazione Luca Coscioni ha presentato alle Nazioni Unite di Ginevra uno studio biennale sul progresso della scienza e l’autodeterminazione a livello globale. Secondo il lavoro del Professor Andrea Boggio della Bryant University, e membro del Consiglio Generale dell’ALC, Belgio, Olanda e Stati Uniti sono tra i paesi più virtuosi al mondo mentre l’Italia risulta 30esima preceduta da Vietnam, Singapore, Sud Africa, India e Israele.
La presentazione dell’Indice è avvenuta durante un dibattito intitolato “Il diritto a godere del progresso scientifico, e la libertà indispensabile alla ricerca scientifica” ospitato dalla Missione permanente dell’Italia che ha visto gli interventi di Flavia Bustreo, vicedirettrice generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; l’Ambasciatore Maurizio Serra; la Professoressa Yvonne Donders dell’Università di Amsterdam, il curatore Andrea Boggio, il neuroscienziato Stephen Minger, la biologa Vittoria Brambilla dell’Università di Milano e Filomena Gallo, Marco Cappato e chi scrive dell’Associazione Luca Coscioni.
La studio coordinato da Andrea Boggio offre un monitoraggio e un’analisi di fonti pubbliche disponibili dal 2009 a oggi relative a: riproduzione medicalmente assistita, ricerca sulle cellule staminali embrionali umane, decisioni di fine vita, aborto e contraccezione.
L’indice costituisce uno strumento utile a valutare il grado di attuazione dei trattati internazionali sui diritti economici, sociali e culturali nei 46 paesi (su 193) dai quali è stato possibile ottenere dati e si inserisce nel solco del lavoro svolto da anni da gruppi come Freedom House, sulle liberà civili, o Reporters Sans Frontières, sulla libertà di stampa, nel tentativo di corroborare con dati aggregati l’importanza del pieno rispetto del “diritto alla scienza”.
Per il futuro l’ALC preve di ampliare il monitoraggio all’editing del genoma, gli OGM, gli esperimenti sugli animali oltre che i finanziamenti alla ricerca.
Per quanto riguarda l’Italia, che non spicca purtroppo per un approccio liberale e di progresso su alcune questioni di libertà di ricerca, è stata segnalata in particolare, l’importanza degli embrioni che, non idonei per una gravidanza, non vengono destinati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali restando in un limbo senza che si sappia neanche quanti siano. Altre gravi criticità che permangono sono relativamente alla fecondazione medicalmente assistita, come la possibilità per la coppia di conoscere lo stato di salute dell’embrione. Una modifica della Legge 40, assieme all’adozione della legge sul testamento biologico, farebbero salire l’Italia in classifica.
Con la sua ospitalità a Ginevra, il Governo Gentiloni ha mostrato sensibilità e un sincerointeresse a ospitare e sostenere questo percorso avviato all’Onu. Al fine di rafforzare la credibilità internazionale del nostro Paese su questioni attorno alla scienza, oltre a quanto già ricordato sopra, ci sono almeno due obiettivi di riforma facilmente raggiungibili: il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina potrebbe sbloccare la sperimentazione in campo aperto della modificazione genetica di susine e riso – quest’ultima condotta con successo in serra dal gruppo di ricerca dell’Università di Milano; dall’altra la Ministra della Ricerca Valeria Fedeli potrebbe garantire, con apposito Decreto, la possibilità di consentire l’uso degli embrioni avanzati dalla fecondazione per ricerche evitandone un’inutile distruzione.
Sarebbero due chiari segnali che in Italia l’ostilità contro la scienza ha i mesi contati, un segnale che potrebbe onorare il G7 della scienza previsto per fine settembre a Torino dove, l’ALC convocherà il suo XIV Congresso.