Intervento di Marco Gentili al Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni

Convenute e convenuti buonasera a tutti voi,

dopo 11 anni dal caso di Piergiorgio Welby, lunghe peripezie, dove la zattera possiamo dire che ha avvistato terra.

Non siamo ancora arrivati alla nostra amata Itaca, ma con il caso di Fabiano Antoniani e il processo del nostro Tesorere Cappato dell’Associazione, tesoro più unico che raro, lo scorso 14 dicembre 2017 abbiamo ottenuto una buona legge sul BioTestamento. Sotto Montecitorio abbiamo stappato il Berlucchi. Spumante crioconservato. Come gli embrioni.

Ahimè i pastafariani non ci hanno prestato le loro sciabole ma nella prossima legislatura faremo del tutto per far progredire il tema del fine vita. Ottenendo così la regolamentazione dell’eutanasia legale, come ci richiese tempo addietro Irene.

Una ragazza che, come Piero, amava la vita. Come tutti noi direi. Anche perché di vita terrena, fino a prova contraria e (scientifica) ne abbiamo solo una. Tutto questo con Mina che da tempo tesse la sua tela. E non smette un’attività ostinata e preziosa.

Molti ne vorrebbero prolungarne la durata ma stiamoci attenti e andiamoci molto cauti, in scienza e coscienza. Oltretutto perché rischiammo che il nostro tesoro accresca troppo di valore.

Stamani arrivando in ritardo ho ascoltato pochi interventi. Ma diciamo che mi sono bastati per dire al membro di Giunta Ceradini e al nostro Vicesegretario Fraticelli, in collegamento, che a Tarquinia hanno incaricato l’attenzione dei Peba allo stesso architetto con cui abbiamo lavorato a fine legislatura,  un po’ come la legge ultimamente passata al vaglio del Senato e vedremo quando è come sarà avviato il processo di abbattimento delle barriere. Visto che l’architetto Alessandro Modanesi pochi giorni addietro mi ha avvisato chiedendoci il piacere di condividere con tutti noi prossimi passi.

Non a caso, proprio oggi, con la coppola grigia in testa (e non scherzo) mentre ero a pranzo ho visto passare Piero Fassino davanti al Pantheon. Colui che scrisse una lettera a tutti i Comuni italiani.

Vediamo quindi di arrivare sulla riva dell’isola non addormentati nel momento in cui riusciamo a riprenderci un attimo e ci si guardi bene intorno, ci si renda conto di essere a casa e baciare la terra raggiante di nuovi diritti; quello che ci aspetta però non è tutto rose e fiori ma dovremo ancora vedersela con i Proci, che durante la nostra assenza hanno tentato di sottrarci trono e rappresentatività, nonostante i cittadini che continuino a mantenerci fedeltà nei confronti dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

Su cui il prossimo aprile torneremo a confrontarci presso il Parlamento europeo. Mi limito qui. Perché molto vento dovremmo incanalare e alimentare.

Un abbraccio e continuiamo a “remare” con protesi artificiali per andare più forti!