Con tutta la confusione che circonda la crisi di Covid 19, sarebbe quasi passata inosservata la modifica della legge sull’eutanasia, pubblicata nella Gazzetta ufficiale belga del 15 marzo scorso.
La modifica in realtà significa un miglioramento rispetto alla legge del 2002:
- Le dichiarazioni di volontà redatte o rinnovate ai sensi della legge del 2002 perdevano la loro validità dopo 5 anni e quindi dovevano essere nuovamente registrate presso il comune. D’ora in poi, i testamenti redatti o rinnovati dopo il 2 aprile 2020 (data di entrata in vigore della modifica della legge) hanno validità a tempo indeterminato. La modifica o il ritiro è ovviamente possibile in qualsiasi momento.
- L’adeguamento del periodo di validità della dichiarazione ha conseguenze per le condizioni in cui viene applicata l’eutanasia:
- l’unico o l’ultimo delegato di fiducia designato “non può, ad esempio, perché rifiutato, impedito, inabilitato o deceduto”;
- se il medico consultato rifiuta di applicare l’eutanasia sulla base della sua libertà di coscienza, deve informare il paziente o il delegato di fiducia in tempo utile cioè non oltre 7 giorni dopo la formulazione iniziale della richiesta. Deve spiegare i motivi del suo rifiuto e rimandare il paziente a un altro medico designato dal paziente o dal delegato di fiducia;
- se il medico consultato rifiuta di applicare l’eutanasia per motivi medici, deve informare tempestivamente il paziente o delegato di fiducia, spiegando i motivi del rifiuto. I motivi medici sono registrati nel dossier medico del paziente;
- il medico che rifiuta l’eutanasia deve in ogni caso fornire al paziente o al delegato di fiducia i dati necessari per poter contattare un centro o una associazione specializzata per quanto riguarda l’applicazione dell’eutanasia. Su richiesta del paziente o delegato di fiducia, deve inoltre fornire il dossier medico del paziente al medico designato dal paziente o dal delegato di fiducia e entro 4 giorni.
Fonte: Sito RWS Recht op Waardig Sterven (Diritto ad una morte dignitosa)

Olandese di nascita e italiano di adozione. Attualmente è membro della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni. Una carriera professionale come revisore contabile e successivamente come consulente aziendale. Dopo la sua decisione di terminare la carriere professionale, si è dedicato al volontariato. Da più di 40 anni è socio dell’Associazione Olandese di Fine-vita Volontario (NVVE). Circa 5 anni fa, dopo l’ennesima “fake-news” sull’eutanasia in Olanda, ha deciso di pubblicare un saggio, frutto di circa 3 anni di ricerca, sulla legislazione olandese e la sua applicazione. Nel 2017 pubblica “Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda”. Attualmente è rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni alla Word Federation of Right to Die Societies.