Governo del cambiamento? La prova sarà l’iniziativa popolare Eutanasia Legale

cambiamento" insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno del giuramento.

Tante dichiarazioni del nuovo Esecutivo circa un radicale cambiamento di approccio verso le proposte popolari e la cosiddetta democrazia diretta. Se “Governo del cambiamento” sarà, lo giudicheremo dall’eventuale discussione della proposta popolare per la legalizzazione dell’eutanasia.

Negli 89 giorni di stallo per la formazione del Governo Conte, non sono mancate le prese di posizione da parte delle più alte cariche dello Stato sugli strumenti di iniziativa popolare. Il primo a esprimersi, nel suo discorso di insediamento del 24 marzo 2018, è stato il Presidente della Camera Roberto Fico:

“Dobbiamo aprire ancora di più quest’Aula ai cittadini, sia in senso fisico sia valorizzando gli istituti di democrazia diretta previsti dalla Costituzione. Per esempio, attraverso la previsione di tempi certi per l’esame delle proposte di legge di iniziativa popolare”.

Anche il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ancora non vicepresidente del Consiglio, in una lettera aperta al direttore del Corriere della Sera del 29 aprile 2018 si è espresso nella stessa direzione:

Noi abbiamo sempre difeso il ruolo centrale del Parlamento e porteremo avanti le istanze dei cittadini anche tramite l’introduzione di strumenti di democrazia diretta come i referendum propositivi, le proposte di legge di iniziativa popolare, le consultazioni nell’ambito della realizzazione delle grandi opere. Strumenti in uso in tante democrazie moderne e a beneficiarne non è solo la qualità della democrazia, ma soprattutto la qualità della governance”.

Le posizioni di entrambi sono entrate nel Contratto di Governo tra M5S e Lega del 18 maggio 2018. Al diciannovesimo punto possiamo leggere:

“È poi necessario rendere obbligatoria la pronuncia del Parlamento sui disegni di legge di iniziativa popolare, con puntuale calendarizzazione”.

Un primo riscontro della volontà di aprire a questi strumenti si è avuta con la nomina, il primo giugno 2018, del Ministro Roberto Fraccaro a cui sono state affidate le deleghe ai Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta.

Per passare dalle parole ai fatti, bisognerà ripartire dalle iniziative popolari che aspettano dalla precedente legislatura. Una di queste, depositata nel settembre 2013, è quella per l’Eutanasia Legale.

Non possiamo non notare che tutte le dichiarazioni riportate sopra e la nomina del Ministro, vengono da una sola delle due parti che compongono il Governo Conte: il Movimento 5 Stelle. L’alleanza di Governo con la Lega, il partito che più ha osteggiato nella precedente legislatura la legge sul biotestamento, non aiuta l’apertura alla legalizzazione dell’eutanasia in Italia.
La mancanza di volontà politica sul tema all’interno della compagine governativa, non può essere però una scusante per non calendarizzare la discussione della proposta popolare per l’eutanasia. Se si intende realmente aprire le porte del Parlamento ai cittadini attraverso gli strumenti di democrazia diretta, l’influenza di questi ultimi sul dibattito parlamentare non può sottostare alla volontà dell’esecutivo. Se così fosse, non saremmo di fronte a strumenti di democrazia diretta, ma a semplici plebisciti popolari su questioni già d’interesse del Governo, qualunque esso sia.