Spagna, riaccesa la discussione sulla legislazione del fine-vita volontario assistito

Fine vita in Spagna

Mercoledì 3 aprile 2019 è stato arrestato Angel Hernandez, che ha assistito la moglie, Maria José Carrasco per porre fine alle sue sofferenze insopportabili, facendola ingerire una sostanza letale. Si tratta quindi di un caso di suicidio assistito. La moglie soffriva di SLA da più di trent’anni e ha chiesto in più occasioni, tramite le media tra altro con due videoregistrazioni, la legislazione del VAD.

Dopo il decesso Angel ha chiamato la polizia informandola dell’accaduto. Quando la polizia ha accertato che il decesso è avvenuto con l’intervento del marito, è stato arrestato ma dopo una notte in prigione è stato rilasciato. Secondo il Codice Penale spagnolo Angel può essere condannato a una pena tra due a dieci anni che potrà essere ridotta perché la moglie che ha chiesto espressamente di morire soffrendo di una malattia grave.

Nel caso che il giudice lo accusasse di omicidio, potrà essere condannato a una pena tra sei e dieci anni che si ridurrebbero di uno o più gradi quando “la vittima soffre di un’infermità grave che la porterà necessariamente alla morte o che causa gravi sofferenze permanenti e difficili da sopportare”.

Vari governi hanno presentato proposte di legge per legalizzare il VAD, l’ultima volta è stata in ottobre 2018. A favore hanno votato il Partito Socialista (PSEO) e Unidos-Podemos, contrari il Partito Popolare (cattolico conservatore) e Ciudadamos.

Secondo premier Sanchez ben 19 volte sono state bloccate la discussione o la votazione di dette proposte. La strategia politica attuale è di far approvare una legge che consenta il suicidio assistito e in una seconda fase l’eutanasia. Il segretario del PSOE, Sanchez, ha confermato che una tale proposta sarà inserita nel programma elettorale in vista delle elezioni politiche di fine aprile p.v.

La popolazione spagnola è fortemente a favore della legislazione del VAD, Secondo un sondaggio dell’IPSOS, effettuato nel 2018, l’85% (!) è favorevole, nel 2009 era il 74% (fonte CIS).

L’Asociacion Derecho a Morir Dignamente (DMD), l’associazione spagnola che si batte per la legislazione del VAD, stima che nel caso di una legalizzazione del VAD tra 4000 e 20.000 persone potrebbe chiedere il fine-vita volontario.