40 minuti di discussione il 30 gennaio. Da allora, nessun passo avanti verso la legalizzazione dell’eutanasia.
“Salve, vi scrivo perché metà del mio corpo è bloccato – emiparesi sinistra – e sto combattendo da ormai quasi 10 anni con un tumore al cervello. Ho lottato tanto contro la malattia, sto continuando a lottare, ma non c’è via di fuga. Anche per i medici, nessuna speranza di guarigione. Ora sto anche peggiorano e sono stanco di soffrire. Ho bisogno del vostro aiuto”
Di richieste come quella di Filippo (nome di fantasia a tutela della privacy) ne riceviamo a decine ogni mese. Grazie a chi ha deciso di rendere pubblica la propria storia, siamo riusciti a far sentire queste voci ai cittadini, ai tribunali, alla Corte costituzionale e soprattutto al Parlamento.
Se i primi – cittadini, tribunali e Consulta – hanno deciso di farsi sentire a sostegno della tutela della volontà di persone come Filippo, il Parlamento prende (e perde) tempo.
Il 30 gennaio 2019 le Commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera hanno iniziato la discussione della legge sulla legalizzazione dell’eutanasia. Dopo i primi 40 minuti di discussione, il dibattito è stato rinviato. La presidente della XII Commissione, Marialucia Lorefice (M5S), d’accordo con la presidente Sarti (M5S, II Commissione), ha invitato infatti a far pervenire le richieste di audizioni entro la giornata di venerdì 8 febbraio. Nella settimana successiva (la scorsa settimana) si sarebbe dovuto tenere l’Ufficio di presidenza per stilare il calendario delle audizioni. Ad oggi, 19 giorni dopo la prima discussione, nessuna traccia della discussione sull’eutanasia nel calendario delle Commissioni.
Per chiedere ai membri delle due Commissioni di attivarsi e garantire la trattazione della legge, con il Comitato Eutanasia Legale abbiamo messo a disposizione di tutti la possibilità di contattare i parlamentari. Aiutaci anche tu a sollecitare i deputati.
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Membro di Giunta ALC. Dal 2013 coordina la campagna Eutanasia Legale e le proposte regionali Liberi Subito. Ha organizzato la raccolta firme per la proposta che ha portato alla legge 219/2017. Nel 2020 con una disobbedienza civile si è autodenunciato per coltivazione di cannabis per uso personale. Autore di “Testamento biologico e consenso informato“ e “Io Coltivo – Diario di una disobbedienza”.