Insieme alle migliaia di volontari, medici, pazienti e insieme all’intergruppo parlamentare per le scelte di fine vita, ora scendono in campo anche gli amministratori locali a chiedere una legge sulla legalizzazione dell’eutanasia in Italia.
Da nord a sud sono 80 i consiglieri comunali, sindaci e assessori che si sono uniti alla richiesta di una legge che garantisca un percorso fatto di medici e psicologi che possa prendere in carico le richieste di fine vita delle persone gravemente malate in Italia.
Insieme si rivolgono al Parlamento dicendo: “centinaia di cittadini dei Comuni che ci troviamo ad amministrare hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare” e “nonostante il deposito della proposta popolare e l’intervento della Corte costituzionale, il legislatore non ha ancora iniziato a normare la materia. Chiediamo ai presidenti di gruppo della Camera dei Deputati di impegnarsi all’interno della prossima riunione della Conferenza dei Presidenti di Gruppo per inserire nel calendario della Camera la discussione della proposta di legge al fine di rispettare i diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini residenti nei nostri Comuni“.
Un aiuto importante da parte di chi amministra i territori italiani e chiede garanzie e rispetto per i diritti dei propri cittadini.

Membro del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni. Dal 2013 è Responsabile delle Iniziative sul Fine Vita . Ha organizzato la raccolta firme per la proposta che ha portato alla legge 219/2017. Nel 2020 con una disobbedienza civile si è autodenunciato per coltivazione di cannabis per uso personale. Autore di “Testamento biologico e consenso informato“ e “Io Coltivo – Diario di una disobbedienza”.