La banalità del male, la barca di Bardi, le liste di Leone, i silenzi di Speranza, le capre e i cavoli di Esposito, la costituzione che non c’è.”

Lo sciopero della fame è uno degli strumenti del Satyagraha, parola che come è noto sta a significare insistenza per la verità. Attraverso 39° giorni di sciopero ho provato a trasferire ai miei interlocutori forza e consapevolezza. Ho provato a convincerli a compiere un atto dovuto, a rispettare la loro propria legalità. Purtroppo al momento ogni tentativo si è rivelato vano.

Ma la lotta, la lotta necessaria in difesa della Costituzione e di diritti che sono di tutti, prosegue; non può che proseguire. Prosegue al fianco dell’Associazione Luca Coscioni, con l’Associazione Radicali Lucani e con i tanti che hanno compreso e hanno deciso di mobilitarsi per dare forza.
Aveva ragione il mio mentore Marco Pannella quando diceva che l’unico crimine è stare con le mani in mano. Ed è per questo che non mollo, non molliamo. Alle 19.00 di oggi (Mercoledì, 19 agosto) sarò di nuovo e ancora in piazza Buraglia nella bella Maratea. In Piazza sulle tracce di Bardi e Speranza per parlare di diritti e di Costituzione, per provare ad essere speranza e a nutrire speranze. Per dar corpo di nuovo e ancora a quel “Dal corpo dei malati al cuore della politica”, una politica malata e assente, verrebbe da aggiungere, figlia del settantennio di metamorfosi del
male che sempre più produce antidemocrazia e anti-stato di diritto. Proveremo ancora una volta a nutrire un’ambizione: essere attivatori di democrazia, diritto, diritti e libertà.