Consiglio generale del 24 aprile 2020: Intervento di Marco Gentili

Ben ritrovati a tutti,

Spero che questa nostra riunione significhi un ritorno ad un’apparente normalità, dove si possa riniziare a parlare di Politica, dei suoi temi e delle problematiche che certo l’emergenza sanitaria ha fatto solo per un attimo dimenticare. Invece sono sempre lì davanti agli occhi, anzi questa situazione ha aggravato alcune dinamiche, presenti e pesanti come un macigno.

Proprio in concomitanza del 25 aprile, mi ha fatto molto piacere leggere un richiamo alla libertà e ai diritti fondamentali, questa situazione ha fatto si che fosse l’ennesima occasione per limitare l’esercizio dei diritti fondamentali, basti pensare a cosa accaduto in Ungheria, dove il Parlamento ha votato i pieni poteri al Primo Ministro Orban, quasi ripercorrendo il decreto di autorizzazione, per consentire a Hitler nel 1933, di Governare con potere assoluto.

Si vive in una situazione di sospensione delle libertà fondamentali, che certo è dovuta a causa di forza di maggiore, a tutela della pubblica salute, ma va sempre richiamata l’eccezionalità e va denunciato l’arbitrio: dagli elicotteri e ai droni per scovare una semplice persona in giro o la multa, per chi porta i propri figli ad una visita medica. Il continuo richiamo alle libertà civili, deve essere la base per la ripartenza, considerando anche il fatto che in queste settimane di chiusura, è stato ammirevole e sensato il comportamento della cittadinanza, in genere tutti ci siamo adeguati, per un interesse superiore.

Pochi sono stati gli episodi di ribellione o di non rispetto delle regole, quindi possiamo avere un minimo di fiducia verso il comportamento responsabile degli Italiani, senza nascondere la testa sotto la sabbia, continuando a dire che andrà tutto bene. Come associazione su base transnazionale, voglio ribadire con forza, che solo tutti insieme possiamo uscirne, non barricandoci dentro i nostri confini, ma affidandoci all’Europa, ad un ideale di unità che va riaffermato e non deve morire di Coronavirus.

Invece il nostro paese si è incartato in una assurda discussione intorno agli eurobond e al MES, due concetti sconosciuti alla maggioranza dei cittadini ed anche agli esperti del settore, ma utilizzati come una clava per proprio tornaconto politico. In nome di un nuovo sovranismo, senza alcuna base economica e scientifica, addirittura si è pronti a respingere decine di miliardi di euro per il nostro sistema sanitario. Per assumere nuovo personale, per migliorare la rete ospedaliera, per sopperire a tante mancanze che non hanno permesso di affrontare nel migliore dei modi la pandemia.

Proprio in tema sanitario, abbiamo sentito abusare in questo periodo della tematica federalista, a noi molto cara, dato che per primi abbiamo proposto una federazione europea, al posto di un ‘unione che mostra comunque dei limiti. Ma anche il federalismo nostrano non è da meno, quando si parla di tutela della salute, nessuno può tirarsi indietro, vanno assicurati ovunque gli stessi standard. In questi anni abbiamo assistito invece, proprio in nome di un autonomia regionale, che è stata spesso il ricavarsi uno spazio di potere, di gestione di risorse senza controllo, ad un abbassamento degli standard nell’assistenza al cittadino, quando è diventato invece primario il premiare la fedeltà politica, o il profitto per qualche gruppo di interesse altrettanto vicino.

Per quanto riguarda la situazione economica non ci si può limitare al solo assistenzialismo, per quanto giustificato, ma dare la possibilità di riprendere a lavorare, colmando quei divari del nostro sistema produttivo, rispetto ad altre realtà europee, a proposito di flessibilità e innovazione. È necessario uno slancio, che coinvolga la parte politica e il mondo imprenditoriale, non un limitarsi a gestire l’esistente, vanno indicate insieme, con il coinvolgimento delle categorie produttive, priorità e strumenti.

Si deve uscire dalla miopia del solo utile, del profitto fine a se stesso, ma devono essere assicurate a tutti condizioni di sicurezza nel lavoro, anche prendendo in considerazione orari e giorni diversi, per non creare affollamenti. L’impegno del Governo, deve comunque essere quello di immettere liquidità nel sistema, dare la possibilità agli imprenditori di avere a risorse a disposizione, finalmente sburocratizzando il paese, i suoi ingranaggi sempre inceppati e inadeguati. Nessuno in questa situazione può permettersi di sprecare tempo e continuare a riempire fogli, domande, per una serie di istituzioni che si ripetono allo stesso modo.

Va sostenuto il rientro e il consolidamento delle lavoratrici nel sistema produttivo, sia con lo strumento del telelavoro, sia con il part time o con il creare occasioni e nuove modalità per la gestione dei figli, come asili nido, campi estivi, etc. La scuola è diventata in queste settimane un buco nero, che ha inghiottito la professionalità di tanti insegnanti e le opportunità di crescita dei più giovani. Va fatto un investimento, per migliorare e rendere più sicure le strutture già esistenti, approfittando della chiusura; un eguale adeguamento va preso in considerazione anche per l’università e la ricerca scientifica, con l’aumento degli stanziamenti e un limite al precariato.

Ribadiamo la nostra fiducia nella scienza, che non deve essere oggetto di strumentalizzazione politiche e religiose, oggetto di fake news; vanno respinte con forza tutte le posizioni a scientifiche, i
pregiudizi e i finti complotti. In questi giorni abbiamo letto come in epoca di lockdown sia quasi diventato impossibile abortire, perché le priorità sono diventate altre e anche gli spazi a disposizione, ecco quando parlo di medicina e scienza prese in ostaggio, mi riferisco anche a questo. Ribadisco con forza che nessun arretramento può essere fatto in tema di libertà civili, proprio quando hanno a che fare con la medicina e la scienza, non per questo sono venuti meno i motivi per cui chiediamo di gestire liberamente la vita e il fine vita.

Voglio anche accennare ad un altro argomento non meno importante, l’immigrazione, strettamente connesso alla tematica dei diritti di cittadinanza, tutti abbiamo visto quanto siano necessari lavoratori stranieri per alcuni tipi di settori economici. La situazione attuale potrebbe essere occasione per regolarizzare, fare uscire dall’oscurità centinaia di migliaia di persone, che permettono a noi di nutrirci, con ottime entrate per le casse dello Stato; un simile approccio servirebbe per migliaia di altri lavoratori Italiani, dato che non possiamo più permetterci una fetta di mercato che fugge da qualsiasi controllo non pagando tasse, una forma di concorrenza sleale dentro ad un sistema già di suo ferito dalla pandemia.

Idem non possono essere permessi tali livelli di elusione fiscale, se dobbiamo poi finanziare, imprese, sussidi di disoccupazione, integrazioni al reddito ed il sistema sanitario nazionale. Se lo stato fallisce è possibile che al suo posto si insinui la criminalità organizzata, che può anche sopperire, con le sue notevoli risorse alle mancanze della Res Publica.

Concludo il mio intervento, sottolineando la consapevolezza di essere arrivati ad un punto di svolta, dove tutto non sarà più come prima; dobbiamo trovarci pronti, a cogliere l’occasione, tutti concordano che sia arrivato il momento, dove certe storture non siano più ammissibili.

Un saluto a tutti partecipanti, di condivisione di ideali e di proposte ragionate.