Il Satyagraha, la nonviolenza, a cui sto provando a dare corpo, è dialogo, trasferimento di energia, tentativo di contrapporre la fame e sete di verità alla menzogna. La nonviolenza che dà corpo alla fame di diritto, diritti, conoscenza. La nonviolenza di chi è convinto che i mezzi prefigurino i fini e che “Parigi non vale una messa”.
Avremmo forse bisogno di un po’ di quel “Veni creator spiritus”, evocato in sede di Assemblea Costituente da Benedetto Croce; di far vivere pagine politiche straordinarie, penso ad esempio a Don Sturzo, Marco Pannella e tanti altri. Penso ai nostri Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti e Mario Pagano. E verrebbe da evocare, ma non lo farò, quella compresenza dei morti e dei viventi di capitiniana memoria, citata da Ernesto Rossi nel suo Elogio della Galera.
Perché Radio Radicale viva, per il diritto alla conoscenza, per le ragioni di vita, di diritto, di verità che è necessario porre.
Fame di DEMOCRAZIA, fame di GIUSTIZIA, fame di VERITÀ. VIVA RADIO RADICALE, VIVA IL DIRITTO UMANO E CIVILE DI UN POPOLO A POTER CONOSCERE PER DELIBERARE.
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Maurizio Bolognetti, giornalista, collaboratore di Radio Radicale, per la quale ha tra l’altro realizzato numerosi reportage su vicende di inquinamento ambientale, autore dei libri “Buchi per terra ovvero cinquanta sfumature di greggio”, “Le mani nel petrolio ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa” e “La peste Italiana. Il Caso Basilicata”. Bolognetti ha collaborato con “Agenda Coscioni” e il settimanale “Il Resto”. Ha costituito nel 2004 l’Associazione Radicali Lucani di cui è Segretario.