Carissimo Rocco, Grazie! Grazie anche per questa foto che mi è cara. Non posso arrendermi. Di fatto significherebbe rinunciare a ciò che per me è vita, aria, respiro. Sul vuoto temo che tu abbia ragione. Un vuoto da riempire di iniziativa politica, diritti, giustizia, stato di diritto.
Con queste parole, ho risposto a Rocco Rosa di Passaggio a Sud che mi ha dedicato questo articolo che, oggi, voglio condividere con voi.
Maurizio caro, arrenditi: sei circondato dal vuoto!
Che cosa deve fare il più coerente assertore della non violenza di fronte ad una società che non ascolta più e la cui coscienza sembra anestetizzata? Deve farsi morire nell’indifferenza generale o deve rinunciare al suo nobile ed estremo tentativo di dar voce alle proprie tesi in una società dell’informazione dominata dai più forti e dai più violenti.? Una volta esisteva il “comune sentire”, cioè una sensibilità a camminare lungo i binari di una corretta democrazia nella quale le minoranze avevano comunque il diritto di tribuna, e quando Pannella faceva uno sciopero della fame, c’era qualcuno che portava il contributo della propria sensibilità, oppure l’etica del suo lavoro oppure la responsabilità della sua funzione.
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Maurizio Bolognetti, giornalista, collaboratore di Radio Radicale, per la quale ha tra l’altro realizzato numerosi reportage su vicende di inquinamento ambientale, autore dei libri “Buchi per terra ovvero cinquanta sfumature di greggio”, “Le mani nel petrolio ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa” e “La peste Italiana. Il Caso Basilicata”. Bolognetti ha collaborato con “Agenda Coscioni” e il settimanale “Il Resto”. Ha costituito nel 2004 l’Associazione Radicali Lucani di cui è Segretario.