Articolo comparso su La Siritide, 2 febbraio 2020
Dopo aver seguito l’inaugurazione dell’anno giudiziario, Maurizio Bolognetti è tornato sulla polemica con Mattia ed i 5 Stelle sul magistrato ignoto. “Una storia brutta, inquietante e surreale”, ha esordito il leader dei radicali lucani in una delle sue consuete dirette Facebook.
“Agiamo spinti, come sempre, dal desiderio di difendere i fondamenti dello Stato laico e democratico, i diritti umani e la costituzione. Non abbiamo truppe, per fortuna, ma cerchiamo sempre di fare proposte. L’onorevole Rospi, quando era ancora un deputato pentastellato, come mai non ha avuto nulla da dire su questa incredibile vicenda del magistrato in servizio nel Palazzo di Giustizia di Potenza che, a detta del candidato governatore Mattia, avrebbe dovuto ricoprire la carica di assessore qualora avessero vinto le elezioni. Mattia te lo ricordi? La Giunta designata dei 5 Stelle: l’avete scritto voi e non io. Adesso, dopo non so quanti anni in cui ha taciuto, l’onorevole Rospi, assurto improvvisamente ad eroe di non so cosa, si è accorto che nel Movimento non c’è democrazia. Mica solo lì non c’è democrazia, viviamo in un paese in cui l’articolo 49 della costituzione, ahinoi, è carta straccia. Ma su tutto questo nemmeno una parola da parte dell’onorevole Rospi, ma nemmeno da parte del senatore De Bonis”.
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Maurizio Bolognetti, giornalista, collaboratore di Radio Radicale, per la quale ha tra l’altro realizzato numerosi reportage su vicende di inquinamento ambientale, autore dei libri “Buchi per terra ovvero cinquanta sfumature di greggio”, “Le mani nel petrolio ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa” e “La peste Italiana. Il Caso Basilicata”. Bolognetti ha collaborato con “Agenda Coscioni” e il settimanale “Il Resto”. Ha costituito nel 2004 l’Associazione Radicali Lucani di cui è Segretario.