In Francia sono stati arrestati i membri dell’Associazione “Ultima Libertà”

Ultima Libertà è un’associazione francese pro-eutanasia “più radicale” delle altre.

Dieci membri sono stati presi in custodia dalla polizia, martedì, come parte di un’indagine sulla distribuzione di Pentobarbital, un potente anestetico a volte usato per il suicidio assistito.

I membri di Ultima Libertà sono sospettati di traffico di Pentobarbital, un potente barbiturico vietato in Francia ma utilizzato per il suicidio assistito e l’eutanasia. Il Pentobarbital è stato bandito in Francia dal 1996, ma gli attivisti pro-eutanasia continuano a commerciarlo clandestinamente per aiutare coloro che desiderano porre fine alla propria vita.

Un’indagine sul traffico di questo potente anestetico – usato legalmente in Svizzera, Olanda e Belgio per il suicidio assistito – ha comportato martedì l’arresto da parte della polizia di dieci persone. Tutti i soggetti sono appartenenti all’associazione Ultima Libertà, svolgono “professioni intellettuali e mediche: insegnanti, fisioterapisti, psicologi”, dell’età tra i 60 a 80 anni.

In totale, tredici membri dell’associazione Ultima Libertà sono stati presi di mira da questa ondata di arresti, secondo fonti che hanno familiarità con la questione. L’operazione della polizia è ancora in corso e potrebbe avere ulteriori sviluppi.

Ultima Libertà è “più radicale” rispetto ad altre associazioni

Ultima Libertà si presenta come una “associazione internazionale per la legalizzazione del suicidio assistito e dell’eutanasia volontaria”. Creata nel 2009, ha sede a Chaumont, nell’Alta Marna, e ha sedi distribuite sul territorio francese. L’Associazione conta quasi 3000 membri.

Il principio fondamentale è che vogliamo vedere riconosciuta a livello giuridico e politico la legittimazione dell’idea per cui è la persona stessa, una volta ‘maggiorenne e capace’ e in pieno possesso delle sue capacità di ‘persona libera ed eguale’ a decidere se continuare a vivere o morire, e comprendere le conseguenze irreversibili della realizzazione del suo desiderio di morire“, scrivono i suoi responsabili sul loro sito web.

I membri di Ultima Libertà posti in custodia dalla polizia non sono necessariamente perseguiti per l’acquisto di dosi. Piuttosto, per l’aiuto e le informazioni agli altri associati su come ottenere il farmaco, come somministrarlo e fornire gli indirizzi e-mail crittografati. Un atto che rientra nell’ambito dell’istigazione al suicidio e è punibile con una pena di tre anni di reclusione e una multa di 45.000 euro.

Pentonbarbital, i precedenti nel 2019

Nell’ottobre 2019 erano stati sequestrate 130 bottigliette durante più di cento perquisizioni effettuate in Francia. Le analisi hanno rivelato che queste fiale contenevano Pentobarbital.

Un’indagine preliminare è stata aperta il 26 luglio 2019 dalla Procura di Parigi dopo la trasmissione all’Ufficio centrale per la lotta contro gli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica (Oclaesp) da parte delle autorità americane di un elenco di destinatari. Confezioni definite “francesi” che possono contenere questo potente anestetico, dichiarato alla dogana come cosmetico. Le ricerche condotte dai gendarmi dell’Oclaesp, supportati dal Servizio centrale di intelligenza criminale (SCRC), avevano consentito di localizzare 125 acquirenti francesi.

Il 18 giugno 2020 il polo della sanità pubblica della Procura di Parigi ha finalmente aperto un’indagine giudiziaria per “importazione, detenzione, acquisizione, in particolare utilizzando una rete di telecomunicazioni, e uso illecito di sostanze classificate come psicotrope”. Nel mirino anche i responsabili di “importazione di merci pericolose per la salute pubblica, esercizio illecito della professione di farmacista oltre alla promozione o complicità nella propaganda a favore di prodotti che consentono il suicidio”.

Fonti: L’Express, radio Europa 1, AFP e EXIT International