34 parlamentari sono con noi

Scatoloni contenenti le firme della proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale

All’inizio della precedente legislatura, quando iniziammo a compilare i primi report sui parlamentari favorevoli a una legge sul fine vita, non ne trovammo tantissimi.

Per scovare le loro posizioni sul tema, cercammo dichiarazioni pubbliche, risposte ad interviste, post social. L’elenco che ne uscì vedeva una lunga colonna di parlamentari contrari e una striminzita colonna di favorevoli. Sapevamo che i partiti (quasi tutti) erano contrari a qualsiasi discussione sul fine vita, ma non potevamo credere che i singoli parlamentari non avessero proprie posizioni di apertura.

Approfondimmo, iniziammo a incontrare qualcuno di questi favorevoli e ben presto fu chiaro che quei pochi e isolati deputati e senatori coraggiosi, erano parte di una maggioranza silenziosa all’interno delle aule parlamentari. Una volta datogli lo strumento dell’intergruppo con cui dialogare oltre il recinto del proprio partito, una volta riconosciutisi e iniziato a lavorare insieme, questi parlamentari sono riusciti a legiferare su un tema che non era nell’agenda di Governo. Hanno reclamato una maggioranza popolare e parlamentare non coincidente con quella governativa. Questa rivendicazione ha permesso all’Italia di avere una legge sul testamento biologico.

La situazione ora non è troppo dissimile: pochi i parlamentari che si dicono favorevoli a una legge sull’eutanasia (34 su 950) e un Governo frutto di una trattativa tra forze diverse. Ci possiamo rassegnare e gettare la spugna di fronte a ciò? Non possiamo.

Nelle aule di Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama sono i parlamentari favorevoli stessi che stanno cercando alleati. Il nostro compito non può che essere quello di aiutare lo sparuto intergruppo dall’esterno dei palazzi. Per organizzarci, ci siamo dati appuntamento a Milano dal 5 al 7 ottobre all’interno del Congresso dell’Associazione Luca Coscioni.