Una legge solidale

È ragionata e interessante l’intervista rilasciata da Valentina Pazé, docente di Filosofia politica e Teoria dei diritti umani presso il Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università degli Studi di Torino, sul tema della gravidanza per altri (GpA).

Uno dei temi importanti in essa affrontati è quello in cui si afferma che “….la Gpa altruistica o solidale è una bella favola a cui qualcuno (portatore di corposi interessi) vuole farci credere….”. Secondo la Pazé, non vi sarebbero donne in numero sufficiente a soddisfare a titolo altruistico (quindi gratuito) una domanda crescente di servizi riproduttivi (non solo per coppie gay), che solo il mercato è in grado di soddisfare.

Difficile darle torto. Ma è questa una buona ragione per negarne la possibilità anche a quelle (poche?) che volentieri si presterebbero ad aiutare un/una fratello/sorella o un/una amico/amica disinteressatamente? Siamo poi proprio sicuri che la GpA solidale sarebbe così numericamente insignificante? In assenza di dati, è difficile trarre conclusioni. Si può però fare riferimento ad alcune altre pratiche mediche altruistiche talvolta più onerose della stessa GpA dal punto di vista psico-fisico per il donatore, che sono una realtà nel nostro Paese: nel 2022 sono state 369 le donazioni di organi solidi da donatori viventi e questi numeri sono in continua crescita. Anche se non fanno notizia, solidarietà e altruismo sono forse meno rari di quanto si pensi.

La necessità di non introdurre nella legislazione una pratica di GpA commerciale (retribuita) ulteriormente mercificante e mortificante il corpo delle donne è indubitabile. La proposta di legge elaborata dalla Associazione Luca Coscioni sul tema non elude la questione prevedendo la verifica di adeguate condizioni reddituali della gestante e l’eventuale rimborso ad essa delle sole spese affrontate per la gravidanza, rigorosamente documentate. Aspetti che ovviamente potrebbero essere ulteriormente migliorati in sede di dibattito parlamentare. Più che trasformare l’ aiuto a chi prova il dolore di non riuscire ad avere un figlio in reato universale [cioè sanzionato penalmente anche nel caso in cui tale aiuto sia stato fornito in Paesi ove esso è già legale (p.es. Regno Unito, Canada)] , se si avesse veramente a cuore la difesa della donne dalla mercificazione del loro corpo, si dovrebbe garantire loro una politica sociale e del lavoro tale da contrastare, più che legalizzare, la piaga della prostituzione.

Soprattutto, riportare al centro di questi temi l’interesse dei bambini ad un ambiente familiare di armonia e condivisione, potrebbe aiutarci tutti.