Articolo di Filomena Gallo per l’Unità di giovedì 20 luglio 2023
La votazione di martedì scorso in materia di gravidanza per altri e reato universale, con la posizione del centrosinistra e quella di alcuni parlamentari del terzo polo, ha reso evidente come sia maggioranza che opposizione abbiano perso ogni contatto con il mondo reale, fatto di persone che ogni giorno combattono per tenere insieme il quotidiano e pensare al futuro con una famiglia. Persone che non possono avere figli a causa di una malattia o della loro condizione, se coppie dello stesso sesso o single. Queste persone cosa fanno? Nel rispetto dei divieti italiani sono costrette ad andare nei paesi in cui la gestazione per altri è legale e normata da leggi chiare, a tutela di tutti i soggetti coinvolti, in primis della donna gestante che prende in totale autonomia la decisione di portare avanti la gravidanza per un’altra persona e per i nati che avranno una famiglia che ha affrontato sacrifici per pensare al futuro.
Per i parlamentari eletti nella maggioranza questi genitori sono “criminali” e devono essere puniti con la reclusione al rientro in Italia, dopo aver avuto accesso alla gravidanza per altri all’estero nei paesi in cui è legale. In seguito alla votazione dei giorni scorsi, però, ora sappiamo anche che all’opposizione non c’è un chiaro “no” alla proposta che vuole introdurre un reato universale di fatto inapplicabile. E questo favorisce le decisioni della maggioranza ovvero la criminalizzazione di questa tecnica di fecondazione assistita che permetterebbe di fare famiglia a tante persone che non possono. Per i parlamentari dell’opposizione, che pur non hanno fatto nulla quando erano al Governo, non si può dunque nemmeno valutare l’opzione di regolamentare la gravidanza solidale per altri, configurando un reato ben preciso, per contrastare ogni forma di sfruttamento, che prevede la reclusione fino a 20 anni per chi induce una donna a portare avanti la gravidanza per qualcun altro.
Se una donna prende in totale autonomia la decisione di portare avanti la gravidanza per un’altra persona che è impossibilitata a farlo, perché lo Stato dovrebbe impedirglielo e sostituirsi alla sua libera e consapevole volontà?
La proposta di legge sulla gravidanza per altri solidale, che ha elaborato l’Associazione Luca Coscioni con esperti e altre associazioni, mantiene il divieto di gravidanza per altri commerciale e prevede di regolamentare la sola forma solidale, al fine di evitare situazioni di incertezza normativa e fornire piena tutela alla coppia di genitori intenzionali, alla donna gestante e ai minori. Il testo prevede innanzitutto un accordo lecito e solidale tra i soggetti coinvolti, in cui la gestante ha un ruolo centrale e confermerà la sua disponibilità a seguito di un percorso medico e psicologico. La proposta prevede anche l’estensione dell’accesso a tutte le tecniche di fecondazione assistita alle coppie dello stesso sesso e persone single prevedendo tutele per tutti i soggetti coinvolti. La gestante deve inoltre avere un’età massima di 42 anni, un reddito certo e potrà essere una parente, oppure no, della coppia di genitori intenzionali; dovrà essere già madre, e solo se, dopo l’adeguato percorso diagnostico e psicologico, confermerà la sua disponibilità, potrà portare avanti una gravidanza per altri per massimo una volta o due volte per la stessa famiglia.
Sembra invece che in Parlamento vi sia l’idea di un paese disegnato con un modello di famiglia che non corrisponde alla realtà. L’opposizione lo sa che è anche grazie a loro che ci sono persone che pensano di andare via dall’Italia? Che ci saranno tantissimi genitori che per anni dovranno difendersi nei tribunali dall’accusa di essere dei criminali?
La prossima settimana si voteranno gli emendamenti alla proposta dell’onorevole Varchi e tra i testi c’è anche la formulazione che riporta alla regolamentazione della gravidanza per altri solidale, elaborata dall’Associazione Luca Coscioni depositata alla Camera dall’onorevole Riccardo Magi e al Senato dal senatore Ivan Scalfarotto. Testo su cui c’è anche una petizione al Parlamento depositata sia alla Camera sia al Senato con le prime firme di Maria Sole Giardini, affetta da una malattia che l’ha privata dell’utero fin dalla nascita e di tante altre persone che hanno bisogno della gravidanza per altri per poter diventare genitori. In queste settimane si stanno aggiungendo tante altre firme di cittadini.
Il Parlamento è ancora in tempo per non perdere l’occasione di rispettare la libertà di scelta di queste persone e lavorare ad una norma chiara che tuteli i diritti di tutti coloro che diventano genitori grazie alla possibilità di ricorrere anche alla gestazione per altri.
L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, così come con il suo fondatore Luca ha agito contro la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, negli anni ha assistito legalmente le persone contribuendo a far dichiarare incostituzionali molti dei divieti che impedivano l’applicazione di tutte le tecniche riproduttive, e continuerà anche in questo caso a essere al fianco di queste famiglie.
Le difenderà nei tribunali e continuerà a lavorare affinché ci sia un legislatore che emani una legge che regolamenti l’accesso alla gravidanza per altri solidale, con la cancellazione dei divieti attuali di accesso alla fecondazione assistita per tutti coloro che ne hanno bisogno, come chiede anche il Comitato per i diritti sociali ONU e la stessa Commissione Europea con la risoluzione sul futuro demografico dell’Europa.
Filomena Gallo è Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. Avvocata cassazionista è esperta in diritto di famiglia, diritto internazionale e in problematiche legislative nelle biotecnologie in campo umano. Docente a contratto presso l’Università di Teramo, ha seguito la maggior parte dei procedimenti legali che hanno portato agli interventi della Corte Costituzionale con dichiarazione di incostituzionalità della legge 40/04.