Uno strumento da usare

Le riviste scientifiche predatorie sono guidate prevalentemente da interessi privati, solitamente finanziari, a scapito di una ricerca scientifica libera, integra ed indipendente

Ricercatori pressati dagli attuali sistemi di valutazione che impongono numeri crescenti di produttività pubblicistica, sono sempre più spesso loro facili prede. 

Sebbene di non sempre facile identificazione, le riviste predatorie sono spesso caratterizzate da quanto segue:

  • Elevate spese di pubblicazione, spesso giustificate come necessarie per garantire accesso libero (open access) agli articoli.
  • Tempi di pubblicazione molto brevi.
  • Una revisione tra pari affrettata e negligente. 
  • Deviazione dalle migliori pratiche editoriali e di pubblicazione come definite dai principi di trasparenza e best practice nell’editoria accademica COPE: Committee on Publication Ethics | Promoting integrity in scholarly research and its publication
  • Editori ospiti di numeri speciali della rivista di limitata qualificazione scientifica.
  • Frequente assenza di un comitato di redazione
  • Sollecitazione aggressiva e indiscriminata come e-mail ripetute.

La Conferenza Francese dei Presidi di Medicina e il Consiglio Nazionale Francese delle Università delle Discipline Sanitarie hanno pubblicato il 19 giugno u.s. un elenco di 3.400 riviste scientifiche da privilegiare per la pubblicazione della ricerca, utilizzando una ventina di criteri di esclusione, tra cui quelli di cui sopra.  Si tratta di un documento di riferimento destinato a docenti e ricercatori operanti nei campi della medicina, della sanità e della biologia, in continuo aggiornamento.

Sarebbe opportuno venisse utilizzato nei processi valutativi anche nelle Università ed Enti di Ricerca italiana.