Il Rapporto Onu sulle droghe conferma aumenti dappertutto e strategia di punizioni

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Nel presentare Rapporto Mondiale sulle Droghe delle Nazioni unite del 2022, la direttrice dell’Ufficio Onu sulle droghe e il Crime Ghada Waly ha dichiarato: “I numeri per la produzione e il sequestro di molte droghe illecite hanno raggiunto livelli record. Le percezioni errate sull’entità del problema e sui danni associati privano le persone di cure e spingono i giovani verso comportamenti dannosi. Dobbiamo dedicare le risorse e l’attenzione necessarie per affrontare ogni aspetto del problema mondiale della droga, inclusa la fornitura di cure basate sull’evidenza a tutti coloro che ne hanno bisogno. Dobbiamo migliorare la base di conoscenze su come le droghe illecite si relazionano ad altre sfide urgenti come i conflitti e il degrado ambientale”.

Il solito concentrato scevro di autocritica e proposte.

Il Rapporto Mondiale sulle Droghe delle Nazioni unite del 2022 (con dati del 2020) inizia con una parte dedicata alla cannabis che suona come un attacco “la sua legalizzazione in alcune parti del mondo (Nord America) sembra aver accelerato l’uso quotidiano e il relativo impatto sulla salute” ma che è una constatazione di come togliere dall’illegalità una serie di comportamenti aiuta a inquadrarne le dimensioni in maniera più chiara includendo finalmente l’aumento delle entrate fiscali e la riduzione di arresti per possesso di cannabis.

Il documento, che come da tradizione non si sofferma nel valutare i dati che raccoglie, dettaglia gli aumenti record nella produzione di cocaina, l’espansione delle droghe sintetiche in nuovi mercati come le continue lacune nella disponibilità di trattamenti farmacologici, soprattutto per le donne – il motivo per cui le Convenzioni dell’Onu furono adottate negli anni Sessanta e Settanta. 

Nel 2020 circa 284 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni hanno fatto uso di droghe in tutto il mondo, un aumento del 26% rispetto al decennio precedente, sono i giovani a far più uso di droghe con livelli di consumo oggi in molti paesi superiori a quelli della generazione precedente. Senza entrare nel dettaglio delle cifre, il Rapporto coordinato dall’Ufficio Onu per le Droghe e il Crimine di Vienna segnala che In Africa e in America Latina le persone sotto i 35 anni rappresentano la maggioranza di chi sviluppa disturbi da uso di droghe. A livello globale, il rapporto stima che 11,2 milioni di persone in tutto il mondo iniettino droghe, una buona metà di vive con l’epatite C, mentre 1,4 milioni convivo con l’HIV e 1,2 milioni con entrambi. 

Piuttosto che ritenere opportuna una valutazione del “sistema mondiale del controllo delle droghe” dopo 60 anni, il rapporto ritiene che sia fondamentale stimolare la comunità internazionale, i governi, la società civile a “intraprendere azioni urgenti per proteggere le persone, rafforzando la prevenzione e il trattamento dell’uso di droghe contrastando l’offerta di droghe illecite”. La stessa ricetta di sempre.

 ➡  Cocaina

Nel 2020 la produzione di cocaina ha raggiunto livelli record crescendo dell’11% dal 2019 a 1.982 tonnellate (tipico gioco del Rapporto tra numeri e percentuali). Malgrado la pandemia, anche i sequestri di cocaina sono aumentati raggiungendo il record di 1.424 tonnellate nel 2020. Quasi il 90% della cocaina sequestrata a livello globale nel 2021 è stata trafficata in container e/o via mare. I dati sui sequestri suggeriscono che il traffico di cocaina si sta espandendo ad altre regioni al di fuori dei principali mercati del Nord America e dell’Europa con livelli crescenti verso l’Africa e l’Asia.

 ➡  Metanfetamina

Anche il consumo di metanfetamina si sta espandendo geograficamente con 117 paesi che hanno segnalato sequestri di metanfetamina nel 2016-2020 mentre nel 2006-2010 erano 84. Le quantità di metanfetamina sequestrate sono quintuplicate tra il 2010 e il 2020. 

 ➡  Oppio

Tra il 2020 e il 2021 la produzione globale di oppio è cresciuta del 7% arrivando a 7.930 tonnellate, l’aumento interessa prevalentemente l’Afghanistan anche se la superficie globale coltivata a papavero da oppio nello stesso periodo è diminuita del 16% a 246.800 ettari. 

 ➡  Overdosi

Negli USA e in Canada i decessi per overdose, principalmente causati da un’epidemia di uso non medico del fentanil, continuano a battere record. Stime preliminari negli Stati Uniti indicano oltre 107.000 morti per overdose di droga nel solo 2021! (erano quasi 92.000 nel 2020). Rispetto all’anno precedente, nei due maggiori mercati di metanfetamina, i sequestri sono aumentati del 7% rispetto all’anno precedente, mentre nel sud-est asiatico sono aumentati del 30% – record in entrambe le regioni. Ulteriore record anche per i sequestri di metanfetamina segnalati nel sud-ovest asiatico in aumento del 50% nel 2020 rispetto al 2019.

 ➡  Disponibilità di medicine

Enormi restano le disuguaglianze nella disponibilità di oppioidi farmaceutici per il consumo medico. Nel 2020, c’erano 7.500 dosi in più per 1 milione di abitanti di antidolorifici controllati in Nord America rispetto all’Africa occidentale e centrale.

 ➡  Droghe e guerre

Le Zone in guerra fungono da calamita per la produzione di droghe sintetiche, il rapporto evidenzia che le economie delle droghe illecite possono prosperare in situazioni di conflitto e dove lo stato di diritto è debole e possono concorrere a prolungare o alimentare il conflitto. Le informazioni provenienti dal Medio Oriente e dal sud-est asiatico suggeriscono che l’instabilità a causa di guerre fa aumentare la produzione di droghe sintetiche che possono essere sintetizzate pressoché ovunque, specie se l’area di conflitto è vicina ai grandi mercati di consumo. Storicamente  le parti in conflitto hanno utilizzato droghe per finanziarsi e generare reddito. 

Il Rapporto rileva inoltre che i conflitti possono anche interrompere e spostare le rotte del traffico di droga, come è accaduto nei Balcani e, più recentemente, in Ucraina. Una possibile capacità crescente di produrre anfetamine in Ucraina se il conflitto persiste è gia stata registrata dove erano i 17 laboratori smantellati nel 2019 e 79 nel 2020 adesso potrebbero essere centinaia. Erano 67 ii laboratori smantellati nel 2020 che producevano anfetamine (erano cinque nel 2019) si tratta del numero più alto di laboratori smantellati mai segnalato in Ucraina o qualsiasi paese nel 2020.

 ➡  Droghe e ambiente

L’impatto ambientale dei mercati della droga I mercati illegali della droga riguarda tanto l’impronta di carbonio della cannabis indoor (tra 16 e 100 volte superiore alla cannabis outdoor) quanto l’impronta di 1 chilogrammo di cocaina (30 volte maggiore di quella delle fave di cacao). Altri impatti ambientali includono la sostanziale deforestazione associata alla coltivazione illecita di coca, i rifiuti generati durante la produzione di droghe sintetiche (5-30 volte il volume del prodotto finale) e lo scarico di rifiuti che può interessare direttamente suolo, acqua e aria oltre che indirettamente gli organismi, gli animali e la catena alimentare. 

 ➡  Droga e donne

Le donne rimangono una minoranza di consumatori a livello globale ma tendono ad aumentare il loro uso personale e a progredire verso i disturbi da uso più rapidamente rispetto agli uomini. Le donne rappresentano circa il 45-49% dei consumatori di anfetamine e di chi non fanno uso di stimolanti farmaceutici, oppioidi farmaceutici, sedativi e tranquillanti. Il divario di trattamento rimane ampio per le donne a livello globale. Sebbene rappresentino quasi un consumatore di anfetamine su due, costituiscono solo una persona su cinque in trattamento per disturbi da uso di anfetamine. Le donne stanno occupando un ruolo sempre più importante nell’economia globale della cocaina tra cui coltivazione della coca, trasporto di piccole quantità di droga e vendita ai consumatori e contrabbando nelle carceri.