A Congresso, per prenderci i diritti che la politica nega
Dopo due decenni di conquiste ottenute nell’inerzia e ostilità della politica ufficiale, abbiamo ormai imparato a fare “di necessità virtù”.
Il XXI Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, che si svolgerà a Roma sabato 12 e domenica 13 ottobre presso l’Acquario civico, Piazza Manfredo Fanti, 47, si intitolerà “Prendiamoci i diritti”, ovvero come trasformare in “virtù” di lotta la “necessità” di scavalcare istituzioni immobili.
L’obiettivo è dunque quello di moltiplicare le azioni in grado di creare nuovi spazi di libertà anche in assenza di vere e proprie riforme legislative. Se Governo e Parlamento infilano la testa sotto la sabbia, noi non ci fermiamo: denunce, disobbedienze civili, iniziative popolari, accessi agli atti, conoscenza e divulgazione, sostegno civico, mobilitazioni, e ogni altro nuovo strumento che la fantasia ci farà scoprire.
Trovarci a discuterne insieme a Roma, il 12-13 Ottobre, sarà fondamentale per decidere nuovi obiettivi e azioni, forti dei risultati straordinari ottenuti, in ultimo anche grazie alla nuova sentenza della Corte costituzionale sul fine vita.
In queste settimane si è spesso sentito ripetere che “la Corte costituzionale è stata di nuovo costretta a decidere a causa dell’inerzia del Parlamento”. È una mezza verità. Andrebbe aggiunto: “e ha potuto decidere grazie all’iniziativa ventennale dell’Associazione Luca Coscioni”.
Da quando, nel 2006, il nostro co-presidente Piergiorgio Welby riuscì a ottenere la propria “morte opportuna”, non ci siamo mai fermati. I disobbedienti civili, le persone malate che ci hanno dato fiducia, i cittadini che hanno firmato le nostre proposte di legge e referendarie, hanno tutti insieme reso possibili risultati straordinari: attraverso pronunciamenti della Corte costituzionale, decisioni di tribunali, una legge nazionale sul testamento biologico e l’interruzione delle terapie, una delibera regionale, persone in condizioni di sofferenza insopportabile hanno potuto essere aiutate legalmente a ottenere la propria morte volontaria in Italia, mentre dieci persone attendono risposta dallo Stato (in questo momento, mentre scriviamo).
Possiamo dire che, da Welby a oggi, ogni avanzamento avvenuto sul tema – legislativo, giurisprudenziale o “di fatto”- è stato realizzato con il contributo determinante della nostra lotta. È importante esserne consapevoli, non certo per compiacersi, ma per guardare e meglio valutare le prossime sfide.
Innanzitutto, il “metodo Coscioni” continua ad essere l’unico disponibile, e quindi indispensabile, per andare verso la legalizzazione dell’eutanasia. 13 disobbedienti attendono le decisioni di quattro Tribunali (Firenze, Milano, Bologna, Roma) su sei casi di persone aiutate a morire. Nel frattempo, per dare tempi e modalità certe nell’attuazione della sentenza della Corte costituzionale, abbiamo presentato la proposta di legge “Liberi Subito” in 17 Regioni che prosegue il suo iter in 10 di queste.
Ma naturalmente il valore del “metodo Coscioni”, dal corpo delle persone al cuore della politica, va oltre il tema dell’eutanasia.
In un’epoca dove il Parlamento è sempre meno rilevante, e sempre più subalterno ai Governi, tutte le questioni riferibili alle libertà e alle responsabilità individuali vanno affrontate con le nostre iniziative, senza stare ad aspettare che vengano un giorno concesse da un potere divenuto spontaneamente magnanimo e illuminato, perché non accadrà. Le nostre libertà dobbiamo andarle a prendere noi, persona dopo persona, processo dopo processo, firma dopo firma (che da oggi, grazie alla nostra lotta, si può apporre gratuitamente per via telematica). Vale per i diritti delle persone con disabilità, per la libertà di ricerca scientifica – anche sul genoma e sugli embrioni – per l’aborto, la procreazione medicalmente assistita, in tutte le sue forme a seconda dei bisogni individuali, la cannabis e le sostanze psichedeliche per la salute mentale, il diritto alla scienza, la laicità: dobbiamo difendere i diritti già ottenuti e definiti dalle leggi, e creare il nuovo possibile attraverso azioni tanto condivise quanto concrete.
Non siamo mossi da complesse ideologie, ma da semplici speranze che fanno parte del vissuto di ciascuno. Così facendo, insieme, potremo continuare a conquistare nuovi spazi per godere della libertà esercitando la nostra responsabilità individuale.
Non vediamo l’ora di trovarci per parlarne insieme, al XXI Congresso dell’Associazione Luca Coscioni.
Filomena Gallo, Marco Cappato, Michele De Luca, Marco Gentili e Mina Welby