Le decisioni europee

  • Il 1 aprile 2010 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Austria in riferimento alla legge sulla Procreazione medicalmente assistita. Ha  affermato che il divieto assoluto di fecondazione eterologa in vitro infrange il diritto di famiglia e crea una discriminazione.
  • Tuttavia, sempre la CEDU, il 6 novembre 2010 ha stabilito, con sentenza definitiva, che l’Austrian artificial procreation act, l’equivalente della legge 40 italiana, che vieta la fecondazione eterologa, non vìola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
  • Il 28 agosto 2012 i giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo all’unanimità hanno condannato lo Stato italiano perché la legge 40, vietando alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche l’accesso alle tecniche di fecondazione in vitro con diagnosi preimpianto, viola l’articolo 8 della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo.
  • 27 agosto 2015 – Corte Europea dei diritti dell’uomo la decisione sul caso Parrillo c/Italia, riguardante la possibilità di disporre degli embrioni di sua proprietà che dal 2001 sono crioconservati non più per fini procreativi.

Leggi: Le sentenze della Corte e della Grande Camera Edu

Infografica: L’eterologa in Europa (Fonte: Corriere.it)

 


Le decisioni internazionali 


Le nostre esperienze internazionali

7 settembre 2015: Filomena Gallo ed Elena Paola Rampello, rispettivamente Segretario e membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni, intervengono alla Conferenza Infertility Without Borders, tenutasi presso Center for Sustainable Development, 50, Saint-Catherine st. West. Alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti di associazione provenienti da Australia, Israele, Argentina, Canada, Francia e Stati Uniti.

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