è stato un bellissimo congresso e sono felice di essere qui con voi, vorrei iniziare con un intervento che ieri era stato bellissimo, mi ha colpito molto l’intervento della dottoressa Cattaneo, lei non è un importante scienziato solo, è una donna fantastica e nel suo intervento ha portato la sua profonda cultura e una grande umanità e un approccio umano a fatti di politica internazionale e credo che sia molto importante questo. Ho sentito parlare di abbattimento delle barriere architettoniche, di vita indipendente. Molto spesso io qui sento criticare l’Italia e io vivo a Londra e recentemente ci sono state le para- olimpiadi e molto si è fatto, Londra ha avuto molti anni per prepararsi eppure molti atleti hanno protestato perché Londra non era organizzata completamente per le strutture architettoniche, in realtà il problema delle barriere architettoniche è una questione che appartiene a tutti i paesi e le persone sono tutte uguali, le limitazioni, l’approccio con la disabilità, è difficoltosa dappertutto. Molti leggono molti libri ma ancora adesso mi chiedono: Come fai a usare il computer? Non conoscono che una persona non vedente può usare il computer perché ha avuto accesso a speciali corsi da speciali enti e quindi ci sono speciali software per le persone cieche e molto si è fatto sul piano della diffusione e dell’informazione. Sul piano della vita affettiva di cui si è parlato, anche se non se n’è parlato molto, per esempio della vita sessuale dei disabili. Mi ha colpito molto l’iniziativa di Torino anche se non approfondita in dettaglio. Io affronto le situazioni reali della vita e non sto a guardare solo i titoli ma mi piace capire cosa vuole dire. Significa che si fornisce una persona che vada a casa per fargli vivere una vita sessuale attiva, una persona disabile? Questa è una casa degli uomini disabili, e nelle case delle donne cosa si fa? Esistono degli speciali massaggiatori che ti vanno a casa a fare speciali massaggi? La vita affettiva è una cosa molto particolare e a volte viene nascosta perché ti senti in colpa e ci vuole molto tempo a superarle queste cose. Una volta la Mirella mi ha chiesto di parlare di questo e per una questione di pudore io non me la sono sentita perché a volte ci si sente vulnerabili. Quello che posso dire è che ho cercato di vivere in pieno la mia vita di donna e non mi sono mai tirata indietro, tutte le volte mi sono dovuta mettere in gioco e a volte naturalmente ti senti un pò in colpa perché tutto quello che fanno gli altri nella vita quotidiana, anche da questo aspetto, è difficile esprimersi, perché comunque ogni volta c’è il rischio di essere rifiutati, c’è l’interesse. La questione è: Primo il rispetto, quindi per il fatto che ti rispettano, ti viene negata una vita affettiva o comunque una vita sessuale, oppure c’è la non considerazione dell’amore, in particolare la vita di una donna disabile, in particolare una grave disabilità fisica che è molto importante perché dipende da che tipo di menomazione, gli uomini sono immaturi in questo senso, perché ci sono due tipi di approcci: O sei troppo rispettata e il risultato è che comunque non puoi avere, oppure invece c’è una sottovalutazione di sfruttamento. Il punto è che se sei una donna intelligente ti ritrovi a non potere avere una vita di una lunga relazione, avere dei figli, una relazione stabile. Mi ricordo qualche anno fa quando iniziavo a vivere la vita di donna da parte delle persone c’era un approccio che mi umiliava e mi chiedevano: Ma tu non devi preoccuparti perché tanto tu puoi sempre pagare un uomo per avere sesso, e era una cosa che mi umiliava: Perché dovrei pagare un uomo per fare sesso con me quando è una cosa che normalmente le donne hanno! E è una cosa offensiva per me perché io avevo bisogno di essere accettata come donna e non dell’aspetto fisico, meccanico del momento. dico cose in più. E ancora adesso noto che c’è molta difficoltà a parlare. Non mi sono preparata un discorso, quindi praticamente sono passata da un discorso all’altro, quello che voglio dirvi è che questa occasione delle para-olimpiadi è stata una occasione di dibattito a Londra, c’è stata una radio in cui si è parlato spesso di tutte queste tematiche, e sul piano internazionale c’è molta retorica, si parla della convenzione dei diritti dei disabili ma è solamente carta, parole. In realtà la disabilità è una patata bollente e non mi sembra in realtà che ci sia molto cambiamento, anzi, in particolare mi sembra che ci sia un rigurgito di conservatorismo, invece di esserci apertura su questo fatto, è solo che sei tu individuo che ti batti e cerchi di trarre tutto quello che puoi a muso duro dalla vita. Ieri ho seguito il video di Yasemine, io a Milano ho condiviso molte battaglie con Yasemine che a volte mi irritava perché lei era molto aggressiva, ma io dopo la capivo anche perché se tu sei una donna intelligente tu sei prigioniera dentro un corpo: Tu guardi il mondo, gli altri guardano te, e sei condannata perché sei commisurata e c’è una prova di rivendicazione proprio di esistere, di esserci, a volte si appare opportunisti, troppo ambiziosi, in tutto quello che si fa, nei rapporti, il bisogno di crearsi una propria posizione. Non so perché dobbiamo essere un pò santificate, dobbiamo essere tutti buoni e bravi, solo le persone normali possono essere ambiziose, quando tu disabile vuoi affermare te stesso è difficile e a volte non si viene capiti. Mi ritrovo adesso ancora una volta a dovere gestire molti aspetti della vita femminile, come tante altre donne, e ancora una volta ho delle difficoltà a affermare me stessa in tutti i campi, dal mondo lavorativo, dalla vita indipendente, quando si viaggia, ogni aspetto, io prima di tutto sono valutata per quello che è il mio corpo e in ogni situazione devo tirare fuori il mio carattere, a volte non si ha voglia di lottare, ci si commuove quando trovi qualcuno bravo. Ieri sono arrivato da Londra e ho trovato un bravissimo assistente all’aeroporto di Milano perché si è rapportato con me in maniera naturale, e mi sono stupita, perché normalmente quando viaggio io sono un pacco che viene trasportato, non c’è la consapevolezza di cosa vuole dire disabilità e loro dovrebbero invece aiutarti, e quando sei dentro il tuo aereo può essere in ritardo e con molta difficoltà hai qualcuno che possa accompagnarti in bagno e se hai il tuo ciclo e hai bisogno di qualcuno che ti deve aiutare, lì dentro sei da solo, non c’è l’assistenza alla persona come individuo, a una donna disabile potremmo affidare una assistente per tutelare la sua dignità e sensibilità, magari. Quindi cosa posso dire? Grazie all’Associazione Luca Coscioni che in tutti i campi, attraverso Radio Radicale, alla gente che ascolta, dà occasione alle persone di esprimersi, di valorizzare, di fare conoscere chi sono, non solo dei corpi che la gente guarda per la strada, alla stazione e ti guarda strano. quindi una persona di valore, in un modo di milioni di persone che sono normali con un sacco di potenziale in apparenza, ma che in realtà hanno problemi, paranoie, depressioni, e poi invece c’è la motivazione. Recentemente quando ci sono state le olimpiadi a Londra quelle importanti non erano quelle delle persone normali ma quelle delle persone disabili, perché c’è la motivazione perché raggiungere traguardi da persona normale è difficile, sì, ma si può; Ma quando sei una persona disabile che ti esponi, combatti, fallisce, ogni cosa è difficile! Raggiungere dei traguardi, quello sì che dimostra il valore e l’essenza della persona umana, altro che olimpiadi! Le olimpiadi vere quest’anno sono state le para-olimpiadi, io ho messo la foto nella mia pagina di Facebook e c’era tanta energia di quelle persone che hanno vinto l’oro olimpico, c’è stata tanta motivazione, è stato fantastico ma si poteva fare di più perché ho notato che chi ha organizzato le olimpiadi c’era l’affronto alla carrozzella: La disabilità non è solo la carrozzella, disabilità ce ne sono tante! E quindi c’è proprio una cecità. Quindi io applaudo e sono felice di essere membro di questa associazione, grazie.