cover post Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica

Addis Abeba, 25 e 26 febbraio 2020

L’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy hanno organizzato il sesto incontro del Congresso Mondiale per la libertà della ricerca scientifica ad Addis Abeba, in Etiopia dal 25 al 26 febbraio 2020. L’evento è co-sponsorizzato dalla Commissione dell’Unione Africana nella persona di Sarah Mbi Enow Anyang Agbor, Commissaria per la Scienza e la Tecnologia.

I temi al centro del dibattito contribuiranno al dibattito globale sul “diritto alla scienza”, che costituisce l’oggetto dell’ultimo “Commento Generale” del Comitato per i Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite. Il Congresso avrà relatori e tavole rotonde sulla promozione della cultura scientifica, l’open access alla scienza, le tecnologie vegetali, malattie rare, infettive e non-trasmissibili e aerospazio.

Per finire, particolare attenzione verrà data al contributo che le donne possono portare al progresso scientifico in generale. Nel mondo le donne rappresentano meno di un terzo di coloro che lavorano nella ricerca scientifica e nello sviluppo. La situazione presenta alcuni aspetti incoraggianti nei paesi in via di sviluppo che devono essere supportati visto che le donne hanno meno probabilità degli uomini di entrare in un campo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ma di più di uscirne. Inoltre, la sotto-rappresentazione delle donne nei trial clinici riduce le loro opportunità di accedere a trattamenti efficaci, il che pone problemi di discriminazione e pieno godimento del diritto alla salute. Come risultato, le donne e le ragazze non possono beneficiare delle stesse opportunità degli uomini nei campi STEM.

Scopri il programma

I partecipanti a cui è indirizzato il Congresso Mondiale includono le Commissarie dell’Unione Africana per le Risorse Umane, Scienza e Tecnologia, Affari Sociali, Economia Rurale e Agricoltura; membri di governi e legislature nazionali; organizzazioni regionali e agenzie delle Nazioni unite competenti; accademici e istituti di ricerca; media; società civili e organizzazioni non governative, con un focus particolare su chi lavora per i diritti dei pazienti.

Il Congresso del 2020 si tiene poche settimane dopo la pubblicazione della bozza del summenzionato Commento Generale sull’Articolo 15 della Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali che parla di quello che è stato chiamato “diritto della” e “diritto alla” scienza.

Articolo 15

  1. Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo: a) a partecipare alla vita culturale; b) a godere dei benefici del progresso scientifico e delle sue applicazioni; c) a godere della tutela degli interessi morali e materiali scaturenti da qualunque produzione scientifica, letteraria o artistica di cui egli sia l’autore.
  2. Le misure che gli Stati parte del presente Patto dovranno prendere per conseguire la piena attuazione di questo diritto comprenderanno quelle necessarie per il mantenimento, lo sviluppo e la diffusione della scienza e della cultura.
  3. Gli Stati parte del presente Patto si impegnano a rispettare la libertà indispensabile per la ricerca scientifica e l’attività creativa.
  4. Gli Stati parte del presente Patto riconoscono i benefici che risulteranno dall’incoraggiamento e dallo sviluppo dei contatti e dalla collaborazione internazionale nei campi scientifico e culturale.

L’interazione fra scienza, metodo scientifico, dibattiti basati sulle evidenze e il processo decisionale nel pieno rispetto dello Stato di Diritto è sempre stata al centro dei cinque incontri del Congresso Mondiale organizzati dal 2004 al Parlamento italiano e al Parlamento europeo dall’Associazione Luca Coscioni.

Il Congresso di Addis spiegherà gli impatti del “diritto della” e “diritto alla” scienza su vari temi che stanno diventando cruciali per i paesi africani in vista della realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) entro il 2030, sostenendo che la legalità internazionale dovrà tenere in considerazione strutturale tutte le questioni relative alle evidenze scientifiche quando verranno prese le decisioni politiche, sottolineando la necessità di educare il grande pubblico sui metodi in cui la scienza funziona attraverso verifica, duplicazione e falsificazione della ricerca. Tutti gli SDG trarrebbero grandi vantaggi da investimenti in ricerca e tecnologia per rafforzare scienza e innovazione nei paesi in via di sviluppo.

La decisione di organizzare la sesta sessione del Congresso Mondiale in Africa è stata presa al Parlamento europeo di Bruxelles nell’aprile 2018 alla fine del quinto incontro, quando è stato deciso che la prossima sessione del “[…] Congresso Mondiale […] sarà organizzata in un paese in via di sviluppo che sta lottando per stabilire o rinforzare le sue istituzioni democratiche, lo Stato di Diritto e che sta promuovendo e proteggendo il progresso scientifico”.

In diversi incontri recenti sponsorizzati dall’Unione Africana la scienza è stata presentata come una delle risorse che dovrebbe essere resa maggiormente disponibile al continente africano sia in termini di investimenti che di politiche che possano permettere il suo utilizzo in linea con l’Agenda 2063 lanciata per celebrare il cinquantesimo anniversario della creazione dell’Unione Africana.

La dichiarazione che delinea il programma ha marcato la dedizione dell’Africa all’ottenimento della visione di “Un’Africa integrata, prospera e pacifica, guidata dai suoi cittadini e che rappresenti una forza dinamica sul panorama internazionale” come iniziativa continentale entro il 2063.

L’agenda del Congresso di Addis è in discussione con l’Unione Africana. Includerà una presentazione generale su la “scienza come diritto umano” che sarà elaborata in vari campi, dall’aumento dell’educazione di qualità, incluso l’open access alla letteratura scientifica, alle nuove tecniche di coltura, dalle cure palliative alla pianificazione familiare e i progetti aerospaziali. Altri temi trattati saranno il riscaldamento globale, le tecnologie dell’informazione, l’Intelligenza Artificiale, oltre che il ruolo delle donne sia a proposito dei loro diritti riproduttivi che della loro sottorappresentazione nei campi STEM.

Tra gli oratori principali in campo scientifico confermati vi sono il Professor Richard J. Roberts, Premio Nobel per la medicina nel 1993, e il Professor Michele De Luca, Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Modena, Italia