Assolti Mina Welby e Marco Cappato. Il fatto non costituisce reato per l’aiuto al suicidio e non sussiste per l’istigazione al suicidio per la morte di Davide Trentini. Con questa decisione della Corte di Assise di Massa si crea un importantissimo primo precedente di interpretazione alla sentenza della Corte Costituzionale intervenuta a dicembre 2019 sul caso Cappato/Dj Fabo. L’udienza finale di discussione, che ha preceduto la decisione finale della corte con il dispositivo sopra richiamato, tenuta il 27 luglio 2020 a Massa, ha visto la richiesta da parte del PM della condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per Mina Welby e Marco Cappato. La Corte di assise di Massa ha invece assolto gli imputati. QUI le motivazioni della sentenza. A seguito di tale decisione la Procura ha impugnato la sentenza. Il 28 aprile 2021 si è tenuta l’udienza di discussione presso la Corte d’Assise di Appello di Genova che ha assolto definitivamente Mina Welby e Marco Cappato confermando la sentenza di primo grado.
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Chi era Davide Trentini?
Tutti conoscono la storia di Dj Fabo (qui la pagina di approfondimento del processo) in pochi, invece, conoscono la storia di Davide Trentini. Davide era malato di sclerosi multipla dal 1993. Aveva 53 anni e la sua vita, segnata da una salute progressivamente sempre più deficitaria, era diventata un calvario. Per questo ha contattato Marco Cappato e poi Mina Welby per conoscere le modalità e infine accedere alla morte volontaria in Svizzera.
Cosa è successo?
Dopo vari incontri e dopo l’aiuto di Mina nello sbloccare alcune procedure burocratiche, svolgendo anche il delicato ruolo di interprete in lingua tedesca con la medesima clinica elvetica, Davide ha ricevuto il cosiddetto semaforo verde. È partito dunque per la Svizzera con Mina dove ha avuto accesso alla cosiddetta morte volontaria il 13 aprile 2017.
Cosa hanno fatto Mina Welby e Marco Cappato?
Mina Welby ha accompagnato Davide Trentini in Svizzera, aiutandolo in tutte le procedure burocratiche. Marco Cappato, invece, aveva raccolto, attraverso l’associazione Soccorso Civile Sos Eutanasia di cui fanno parte entrambi insieme a Gustavo Fraticelli, i fondi mancanti per pagare la clinica Svizzera.
Per cosa sono stati imputati?
Entrambi sono stati imputati per aver aiutato Davide Trentini a raggiungere la Svizzera e ottenere il suicidio assistito, dunque per il reato di cui all’art. 580 del codice penale in concorso fra loro, (istigazione o aiuto al suicidio).
Cosa è il suicidio assistito?
È una forma di eutanasia, legale in Svizzera, dove a seguito di un iter strettamente regolamentato, e sotto controllo medico, la persona che ne fa richiesta autonomamente si somministra il farmaco, senza intervento di terzi.
Perché Marco Cappato e Mina Welby subiscono questo tipo di processi?
Marco Cappato e Mina Welby, consapevoli del divieto per la legge italiana, anche del solo aiuto al trasporto in Svizzera del malato che ne faccia richiesta, si sono autodenunciati presso la stazione dei Carabinieri di Massa, mettendo in pratica una disobbedienza civile avviata con la associazione Sos Eutanasia soccorso civile, insieme a Gustavo Fraticelli.
Qual è l’obiettivo della disobbedienza civile?
È quello di modificare i divieti del codice penale in Italia affinché venga finalmente approvata una normativa sul fine vita – conquistata in parte attraverso il riconoscimento delle garanzie costituzionali sull’autodeterminazione dell’individuo nella sfera sanitaria grazie all’attivazione della giurisdizione nei casi Welby ed Englaro e da ultimo con la legge sul testamento biologico – a partire dalla modifica dell’art. 580 del nostro codice penale.
Cosa dice l’art. 580 del Codice Penale?
L’art. 580 del Codice penale, denominato “Istigazione o aiuto al suicidio” dice fra l’altro: “chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni”. Tuttavia la Corte Costituzionale a seguito del processo Cappato / Dj Fabo, ha dichiarato parzialmente illegittima la norma. La Corte Costituzionale ha infatti giudicato illegittimo l’art. 580 del codice penale in alcuni casi. In particolare non è punibile “chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. (La pagina del processo Cappato / Dj Fabo con la sentenza)
Quali sono le tappe del processo Cappato/Welby nel caso Trentini?
La morte di Davide Trentini è avvenuta il 13 aprile 2017. L’indomani Marco Cappato e Mina Welby si sono autodenunciati. La fase delle indagini svolte dalla Procura di Massa si è conclusa con il cosiddetto “Avviso di conclusione delle indagini preliminari”, datato 28 settembre 2017. Con questo atto sono stati avvisati gli indagati della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Massa al Gip, che aveva fissato l’udienza preliminare per il 31 maggio 2018 alle ore 10.30. Alcune settimane prima, però, come per il processo su Dj Fabo, gli imputati Mina Welby e Marco Cappato hanno richiesto il giudizio immediato, ovvero andare direttamente al processo con rito ordinario saltando l’udienza preliminare. Mina Welby e Marco Cappato saranno dunque giudicati, ex art. 110 e 580 comma 1 del codice penale, per istigazione o aiuto al suicidio sotto forma di concorso. La prima udienza si è svolta lunedì 12 novembre 2018 con la testimonianza della madre, della sorella e della ex-fidanzata di Davide Trentini. Il 14 gennaio 2019 sono stati ascoltati gli imputati Mina Welby e Marco Cappato. L’8 luglio 2020 è stato ascoltato il dott. Mario Riccio, quale consulente tecnico della difesa. L’udienza di discussione e decisione è stata svolta lunedì 27 luglio 2020. Il Pm ha chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione (riconoscendo le attenuanti del caso). La Corte d’assise, invece, ha assolto gli imputati Marco Cappato e Mina Welby perché per l’aiuto al suicidio il fatto non costituisce reato, per l’istigazione il fatto non sussiste. In questa pagina le motivazioni della sentenza. A seguito di tale decisione la Procura ha impugnato la sentenza. Il 28 aprile 2021 si è tenuta l’udienza di discussione presso la Corte d’Assise di Appello di Genova che ha assolto definitivamente Mina Welby e Marco Cappato confermando la sentenza di primo grado. In questa pagina le motivazioni della sentenza.
Tutte le udienze del Processo a Marco Cappato e Mina Welby sul caso Trentini sono riascoltabili su RadioRadicale.it (link)
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