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Progetto sostenuto con i fondi dell’8×1000 della Tavola Valdese

In Italia l’aborto è legale e garantito eppure aumenta il ricorso all’aborto “fai-da-te”. Le ragazze giovani (sole e impreparate di fronte ad una gravidanza inaspettata), le donne che vengono respinte da consultori e ospedali inadempienti, le donne straniere che conoscono poco i servizi sanitari e i propri diritti sempre più spesso cercano sul mercato nero o attraverso la rete i farmaci che da anni si utilizzano per indurre l’interruzione della gravidanza.

Se assunti in modo improprio, tali farmaci aumentano i rischi di complicazioni anche molto serie, mentre, dopo un’attenta valutazione medica, il protocollo di somministrazione prevede l’assunzione di due farmaci che, se assunti correttamente, mostrano un basso rischio di gravi complicazioni. Un’errata assunzione può, infatti, causare complicazioni anche gravi: emorragia; infezione dell’utero che, non trattata, può causare sterilità o sepsi; aborto incompleto con prolungate perdite di sangue, crampi uterini ed elevato rischio per la fertilità futura; mancato aborto e prosecuzione della gravidanza.

Inoltre, non raramente, i farmaci sono contraffatti, prodotti in modo poco igienico e sicuro, scaduti e rimessi in commercio. Sempre più donne si espongono a questi rischi spesso senza nemmeno esserne consapevoli.

  • Gli obiettivi del progetto sono sensibilizzare e informare sui rischi dell’aborto praticato senza controllo medico e sulle possibilità di controllo della fertilità e di prevenzione delle gravidanze indesiderate.
  • Gli interventi che stiamo mettendo in campo sono: la realizzazione di un video con sottotitoli in più lingue; volantini, manifesti e altro materiale informativo in più lingue; eventi di informazione per giovani e formazione per operatori sanitari.