Canapa, l’Antimafia la vuole legalizzata

dati forniti dalle Nazioni unite, si incrementa di 20 miliardi di euro di anno in anno». Il “parere” della Direzione Nazionale Antimafia segnala che «le mafie nazionali e internazionali godano di una posizione di sostanziale monopolio nella gestione dei traffici di stupefacenti» ivi compresa quella della cannabis e che «la crescente domanda di cannabis ha trovato una pronta risposta, nella straordinaria, nuova, produzione afgana» e non, come si pensava, nella produzione diffusa in Europa.

La Direzione Nazionale denuncia inoltre che «il traffico di stupefacenti compreso quello della cannabis alimenta e moltiplica le risorse finanziarie delle organizzazioni di tipo mafioso (nazionali e non) e dunque, fra l`altro, la loro capacità di produzione della cannabis; relativamente al racconto afgano, si ritiene che sia «controllata da gruppi fondamentalisti e terroristi. Il che equivale a dire che la produzione di cannabis è una delle fonti di finanziamento del terrorismo». Segue una lista di sequestri di quantitativi che, in Italia, sono di 100-150 volte superiori a quelli di eroina e cocaina e addirittura di 8000 di quelli delle droghe sintetiche: «Si sequestra in misura infinitamente più ampia la sostanza meno dannosa rispetto a quelle ben più nocive se non letali». La Direzione Nazionale entra poi nel merito del testo unificato a prima firma Giachetti articolando ulteriormente il proprio parere favorevole auspicando che il circuito penale resti l`extrema ratio anche per chi dovesse violare la nuova normativa. Con 300 parlamentari che hanno sottoscritto proposte per la regolamentazione legale della marijuana, un iter ormai incardinato alla Camera, una raccolta di firme su una legge d`iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis e questi auspici così autorevoli, cosa aspetta il Governo a prender posizione?

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