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L`ultima «novità positiva» arriva dal Pirellone: la proposta di legge regionale d`iniziativa popolare che chiede di inserire le disposizioni del testamento biologico nella tessera sanitaria è stata dichiarata ammissibile.
Entro tre mesi il testo arriverà sui banchi dell`aula. «È un successo», spiegano i Radicali, promotori dell`iniziativa che ha raccolto settemila firme (ne bastavano cinquemila). La prima persona a dirsi «assolutamente felice» è Mina Welby, candidata in Consiglio comunale, che volantina davanti al gazebo in piazza Cadorna. «Le disposizioni sul fine vita commenta – saranno così sempre accessibili».
Al suo fianco c`è il candidato sindaco Marco Cappato. Che per il banchetto sul «Testamento biologico in piazza», promette: «A dieci anni dal caso di Piergiorgio Welby, la battaglia sul biotestamento continua». Alle sue spalle si forma da subito la coda di cittadini che vogliono autenticare dai notai messi a disposizione dall`associazione Luca Coscioni i documenti sulle dichiarazioni anticipate. Ma siamo in campagna elettorale, e l`iniziativa diventa quindi anche l`occasione per rispondere a Stefano Parisi.
Tempo fa il manager scelto dal centrodestra aveva promesso di abolire, se eletto, oltre al registro comunale delle unioni civili, anche quello del testamento biologico. «Qualcuno vorrebbe abrogare il registro – ribatte Cappato – ma sarebbe un passo indietro e una restrizione della libertà di scelta dei milanesi».
«Parisi dice che il registro non serve a niente – aggiunge – che è inutile perché non c`è una legge nazionale. Le cose non stanno così, è male informato. La giurisprudenza italiana ha infatti stabilito che bisogna tenere conto delle volontà della persona, tanto più se in presenza di un documento autenticato. Spero che quella di Parisi sia una posizione dettata dall`ignoranza e che voglia cambiare idea». Certo, ammette Cappato, «una legge sarebbe utile per rendere il documento vincolante. Ma questo non significa che quelle volontà non abbiano valore».
«L`affluenza – conclude – è molta ed è una risposta a chi dice che questi temi non interessano. Il nostro impegno è continuare quanto fatto finora.»
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L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.