Intervista a Giuseppe Testa: “Peccato, per la scienza è un’occasione persa ora il Parlamento non si volti dall’altra parte”

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La Repubblica
Cristiana Salvagni

Il nostro Consigliere Generale Giuseppe Testa, importante ricercatore nel campo della biologia molecolare, si esprime in quest’intervista sulla sentenza della Corte Costituzionale in riferimento al divieto della Legge 40 sulla ricerca su cellule staminali embrioni.

Giuseppe Testa, professore di Biologia molecolare all’università di Milano e direttore del laboratorio di epigenetica delle cellule staminali allo Ieo, è tra gli scienziati citati nell’istanza per un’istruttoria con l’audizione di esperti, respinta dalla Corte costituzionale.

Cosa pensa della decisione presa?

«Che sia un peccato. Si è persa un’occasione di sentire l’opinione della scienza sull’importanza delle staminali embrionali per la ricerca e per la salute pubblica. E di spiegare cosa è cambiato in 15 anni, da guando cioè si era iniziato a discutere della Legge 40».

Quante cose sono mutate?

«Si sono aperte frontiere inaspettate, basti pensare al gene editing e alle sue enormi possibilità, che stanno animando il dibattito mondiale proprio su ciò che riguarda gli studi sugli embrioni. L’Italia ha una straordinaria competenza in questi settori e sarebbe un peccato che non partecipasse da protagonista». 

Ora la palla passa al legislatore…

«Mi auguro che il risultato non sia dire “se ne è già discusso 15 anni fa”, perché vorrebbe dire non avere il polso del tempo che passa».