Eutanasia in Parlamento: aprite il vaso dell’ipocrisia

Repubblica
Carlo Troilo

Il prossimo 2 marzo la Camera dei Deputati inizierà l`esame delle proposte di legge sull`eutanasia: una vittoria dell`Associazione Coscioni, 31 anni dopo la prima proposta di legge in materia firmata da Loris Fortuna.

Mi sono impegnato in questa difficile battaglia dal 2004, dopo il suicidio di mio fratello Michele, malato terminale dì leucemia, che avrebbe voluto l`eutanasia. Soprattutto, ho cercato di scoprire e mettere in luce due importanti ragioni a sostegno della legalizzazione della eutanasia. La prima è il numero dei suicidi che hanno come movente le malattie: oltre 1.000 su un totale di circa 3.000 ogni anno. Ed è preoccupante il fatto che dal 2010 l`Istat abbia eliminato dalle sue tabelle proprio la voce (il movente) che dimostra come l`impossibilità di ricorrere alla eutanasia sia una delle cause che spingono molti malati terminali al suicidio.

L`altro cavallo di battaglia su cui ho puntato è quello della cosiddetta eutanasia clandestina: ogni anno sono circa 20 mila i malati terminali che trovano nell`aiuto di medici pietosi e coraggiosi l`uscita di sicurezza. Il mio suggerimento alle Commissioni competenti della Camera è quello di prevedere, fra le altre, alcune audizioni che aiutino il Parlamento a fare chiarezza su questi due importanti temi: per i suicidi, l`Istat; per la cosiddetta “eutanasia clandestina”, l`Istituto Mario Negri, cui si deve la più esauriente ricerca (del 2007) in merito. Dopo la quale, nessuno studio è più stato fatto.

Censura? Autocensura? Al Parlamento il diritto e il dovere di saperlo e di farcelo sapere.