Filomena Gallo
Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni
“Il vertiginoso innalzamento della multa per aborto clandestino, sancito dal governo con il decreto depenalizzazioni, ci riporta a un clima pre-194. La naturale conseguenza di quella che ci appare come una grave leggerezza legislativa, frutto probabilmente di un retaggio ideologico, è infatti che per paura di Equitalia le donne potrebbero scegliere di non chiedere assistenza in ospedale in caso di complicazioni.
Una leggerezza imperdonabile da parte del governo, che porta in superficie anche una contraddizione marchiana. Se infatti da una parte il ministro Lorenzin finge di ignorare come l’obiezione di coscienza abbia causato il ritorno dell’aborto clandestino, tanto che nella sua relazione sull’applicazione della legge 194 non ne fa menzione, dall’altra vuole punire con multe salatissime le donne costrette a farvi ricorso perché a causa del crescente numero di medici obiettori non riescono a ottenere l’interruzione di gravidanza per vie legali.
E’ bene ricordare che il 35 per cento degli ospedali italiani non applica la 194, nel silenzio del ministero e delle Regioni che non effettuano i dovuti controlli. Il risultato, quindi, è che invece di occuparsi della salute delle donne, sanzionando chi non garantisce il servizio, lo Stato punisce le vittime due volte: prima con la privazione dei diritti, poi con migliaia di euro di multa”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.