“Percorso proibitivo: su 8 chiese solo tre sono attrezzate per chi si muove in carrozzina”

La Stampa

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Roma. Gustavo Fraticelli ha 58 anni, una disabilità motoria che lo costringe sulla sedia a rotelle ma nessuna voglia di arrendersi. «Vivo da solo e faccio di tutto per rendere “visibile” agli altri il mondo della disabilità», racconta di sè. È vicepresidente dell`associazione Luca Coscioni e qualche giorno fa ha percorso i cammini del Giubileo per capire che cosa troveranno i tanti disabili come lui che arriveranno a Roma. «Una marea di barriere architettoniche. Da soli è impossibile muoversi».

Partiamo dal fatto che il percorso giubilare verso San Pietro comprende 8 chiese, ma solo tre sono completamente accessibili. «Non è accessibile dalla porta principale la Basilica di San Giovanni, ad esempio. Non è accessibile per nulla Santo Spirito in Sassia, un`altra basilica giubilare. Alcune persone che volevano aiutarmi ma sarebbe stato poco dignitoso e comunque mi sono spaventato, i gradini sono molto alti».

E poi ci sono i mezzi pubblici. «Non permettono l`autonomia le fermate. Davanti al Colosseo la fermata del tram ha un palo davanti e una distanza di 20 centimetri tra la porta e il marciapiedi. Come può un disabile entrare o uscire? ma anche quando gli autobus hanno la pedana, ha una pendenza rispetto al marciapiede che non permette di salire senza aiuto». Altro capitolo dolente, i marciapiedi. «Gli scivoli ci sono solo in alcuni casi. Su corso Vittorio Emanuele che è la strada che porta verso San Pietro, i passi carrabili non hanno scivoli. Sul ponte che dà su via della Conciliazione ci sono dei gradini assolutamente non superabili da un disabile da solo».

Infine, gli alberghi. Solo il 14% delle strutture alberghiere rispettano la legge, ma sono per lo più hotel da 4, 5 stelle, avverte l`associazione Luca Coscioni. Fraticelli sostiene che la situazione è anche più grave: «E` una grande presa in giro. Anche gli alberghi che sostengono di avere stanze per disabili poi non hanno le scale attrezzate per permettere la salita autonoma. Oppure entri in stanza, vai in bagno e non ci sono appoggi. Come fa un disabile a farsi una doccia se non ha degli appoggi a cui sostenersi?»