Sarebbe bello un legislatore che non lasciasse tutto in mano ai giudici

affermare tale tutela, pur di non entrare in conflitto con chi è contrario a queste tecniche.

Neris e Alberto hanno scoperto di essere portatori di atrofia muscolare spinale, di tipo 1, acuto, con la nascita di Beatrice che muore per soffocamento a sei mesi, dopo una paralisi progressiva. Lottano ancora in tribunale per non trasmettere la patologia ad un figlio e lottano con l`associazione FamiglieSma affinché si trovino cure per patologie così gravi e chi è malato non sia lasciato solo.

Valentina e Fabrizio, sono anche loro portatori di una patologia genetica: quasi al quarto mese di gravidanza si evidenziano malformazioni nel feto incompatibili con la vita e così si va incontro al primo di quattro aborti.

Armando e Mariacristina sono devastati nel cuore come chi ha capito che, dopo una IVG, o provi con altre gravidanze naturali a rischio o sei costretto ad andare all`estero. Tutti loro hanno deciso di rivolgersi ai tribunali ed esigere il diritto alla libertà procreativi nel loro Paese. La Corte Europea dei Diritti dell`Uomo nel 2012 ha condannato l`Italia proprio per questo divieto perché lede il diritto ad una famiglia e alla scelta in materia terapeutica.

Invece qualcuno qui in Italia accusa queste coppie e chi le sostiene di eugenetica, di selezione del bimbo più bello, di voler uccidere il debole embrione. Nulla di più lontano dalla realtà e dal desiderio legittimo di non voler vedere un figlio soffrire o dover subire l`aborto di quell`embrione così ideologicamente difeso.

Cosa aspettarsi? Che il Parlamento e il Governo comincino ad occuparsi di queste questioni, senza lasciare tutto in mano ai giudici, fino ad ora determinanti per il ripristino delle tutele di tanti cittadini e l`accesso alle cure e alla maternità. Ma in attesa di un legislatore diverso, confidiamo nell`intervento dei giudici delle leggi.