I confini tra ricerca “buona” e “cattiva”

Soluzioni e prevenzione

Ma soluzioni e linee-guida anti-frodi ci sono: ne ha parlato Giacinto Della Cananea, ordinario di diritto amministrativo nell’Università Tor Vergata, sottolineando «i possibili rischi di un’autoregolamenta-zione del mondo della ricerca» e suggerendo modelli «burocraticamente snelli, come i “notice and comments” britannici», oltre che la tutela di chi denuncia le frodi (i «whist-le blowers»).

La conclusione – sostenuta anche da Elena Cattaneo, Giuseppe Macino e Gilberto Corbellini – è che «prevenire è più importante che punire». E autocorreggersi su errori e frodi – checché ne dicano antiscientisti e complottisti – è una pratica che la scienza non solo ha sempre fatto (e per prima), ma meglio e più degli altri saperi. E che, come dimostra l’evento ai Lincei, continua a pretendere da se stessa.