Alla Leopolda disabili zero

Il fatto quotidiano
Furio Colombo

Caro Furio Colombo, purtroppo (la storia va così) lo hanno notato solo i disabili: la legge di Stabilità (art. 17) toglie al fondo per i disabili 100 (cento) milioni (erano 350, ne restano 250) e c`è il rischio che l`indennità di accompagnamento venga compresa nel reddito al fine delle tasse di una famiglia con disabile a carico. Strano, solo il Papa e i Radicali sanno che esistono i disabili e se ne occupano. E i volontari che non vantano giovinezza e non fingono modernità. Gli altri, partiti e leader, sono sempre occupati a sfidarsi e preoccupati di fare bella figura. Poco, no?  Carlo 

 

IL FATTO ne ha parlato (con citazione integrale dell`art. 17) il 26 ottobre (Silvia Truzzi). La Radio (“Tutta la Città ne parla” Radio3) il 27 ottobre, con la testimonianza bella e accurata ed emozionante del padre di un ragazzo autistico salvato quasi solo dalla famiglia, che a scuola ha penato per avere l`insegnante di sostegno. L`Italia è un Paese strano. Apre continuamente tavole rotonde o convegni ma, a parte l`associazione radicale Luca Coscioni, a cui sono contento di essere iscritto, a parte alcuni gruppi volontari, quasi sempre religiosi (la Comunità di Sant`Egidio, la Chiesa Valdese) la questione non fa breccia nel mondo politico, partiti e istituzioni, non nel prima e non del dopo dei “cambiamenti di verso” continuamente annunciati. Naturalmente ricordiamo tutti il secchio di acqua gelata con cui Renzi, come tanti, a Ferragosto, ha mostrato il suo impegno peri malati di Sla. Era di moda, e ciò che è di moda va fatto col massimo della pubblicità e subito. Tutto il resto (la realtà) entra  nel complicato groviglio dei tagli che sono sempre possibili, anche quando contraddicono non solo la solidarietà ma la logica, se il gruppo colpito non può scatenare lobby e proteste. Per questo ho trovato strano, per il gruppetto astuto e veloce di Renzi e per gli altri leopoldini che hanno preso parte allo show proprio per dimostrare quanto siano avanti anni luce rispetto alla ruggine del passato, il non fare la furbata di rubare i disabili ai Radicali e fingere un proprio impegno spontaneo e unico per coloro che, nonostante le disabilità, hanno il pieno diritto di vivere insieme e di partecipare insieme alle attività di tutti. Conosco molte storie (che sembrano scritte per una antologia, che si potrebbe intitolare “Il potere non è in casa”) in cui gli assessori non si fanno trovare, i sindaci negano, i consigli comunali piuttosto si sciolgono, i ricorsi a Roma cadono nel vuoto, lettere con denunce chiare ed esplicite restano senza risposta su tavoli illustri (o rispettive, caute segreterie) e intanto luce e gas vengono tagliati nelle case di disabili che hanno saltato un pagamento. E adesso giunge l`idea che, come dice Renzi, “tutti dobbiamo fare la nostra parte per restituire il danaro ai cittadini”. Per esempio tassare il contributo di accompagnamento che, come si sa, spetta ai disabili solo in caso di estrema, provata necessità. Ai disabili viene data l`orgogliosa occasione di partecipare, come tutti, ai sacrifici necessari per “agganciare la ripresa”. Hanno il diritto di domandare, mentre sono fermi per indifferenza e abbandono: “La ripresa di chi?”.