Associazione Luca Coscioni
Superate le 5000 firme all’appello promosso dall’Associazione Luca Coscioni e in primis dal professor Michele De Luca, direttore Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari”, Univ. di Modena e Reggio Emilia e Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, per l’immediata pubblicazione del cosiddetto metodo Stamina.
“La nostra posizione sul caso Stamina – dichiara Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni – è apparsa a molti in contraddizione con il nostro motto “per la libertà di ricerca scientifica”; in realtà l’opposizione a Stamina deriva proprio dal mancato rispetto delle regole fondamentali della ricerca scientifica che equivale al rispetto dei pazienti e dei loro familiari”.
Questo appello è più che mai attuale perché ad oggi la società civile, coinvolta direttamente dall’affaire Stamina, non sa ancora cosa siano queste infusioni. Se ne ha parziale conoscenza solo grazie agli stralci dei verbali dei Nas e all’audizione di Luca Pani, direttore generale Aifa, presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato, e riascoltabili grazie a Radio radicale. Invece, la Stamina Foundation non ha ancora deciso di rendere pubblico il proprio presunto metodo su cui ogni giorno trapelano particolari sempre più preoccupanti, ed ha fatto leva sull’urgenza e sulla disperazione dei malati per obbligare il Ministero della Salute e la Commissione nominata dalla Lorenzin ad un assurdo vincolo di segretezza. Un mistero orchestrato ad arte che ha prodotto molti danni al nostro Paese: qualcosa di non sperimentato è entrato nel nostro Sistema Sanitario Nazionale e su di esso oggi si trovano a decidere giudici inesperti invece che gli scienziati, in un contesto mediatico che – volontariamente e non – ha strumentalizzato concetti, quale quello di cura compassionevole (confondendola con l’umana compassione che tutti condividiamo), per far assimilare alla popolazione qualcosa invece totalmente privo di minime verifiche sperimentali, come ha spesso ricordato il professor Paolo Bianco. Inoltre, da quanto si apprende da fonti di agenzia che riferiscono dell’audizione del comandante dei Nas Piccinno, ora in corso presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato, sarebbe gravissimo se i cittadini italiani fossero stati trattati da biologi non iscritti all’albo e se le presunte “donazioni” fossero state incassate da una falsa ONLUS, dato che la Fondazione Stamina avrebbe truffato lo Stato e i cittadini anche in questo.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.