Test sugli animali, l’Italia finisce davanti alla Corte UE

Test sugli animali, l’Italia finisce davanti alla Corte UE

 BRUXELLES —Oggi l’Italia potrebbe essere deferita alla Corte di giustizia Ue dalla Commissione europea per il mancato recepimento della direttiva che regolamenta lo svolgimento di test scientifici sugli animali. Rischia una multa da oltre 150 mila euro al giorno che scatterebbe dal momento di una eventuale condanna da parte della Corte.

Lo scorso giugno l’esecutivo comunitario aveva lanciato un primo avvertimento emettendo un parere motivato, ultimo stadio della procedura d’infrazione prima del deferimento alla Corte. Il primo gennaio 2013 è scaduto il termine perl applicazione della norma sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici’ Ma il recepimento della direttiva è ancora fermo al Senato per lo scontro sulla sua interpretazione. «Abbiamo fatto due settimane di sit in davanti al ministero della Salute per accelerare l’iter», ricordano alla Lega anti vivisezione. «Lo scontro è sull’articolo 13 della norma europea che limita alcuni tipi di esperimenti su animali, rende obbligatorio l’uso dell’anestesia e dà un sostegno concreto ai metodi sostitutivi di ricerca che non fanno uso di animali». Il tempo comunque ormai è scaduto. L’Italia è rimasto l’unico tra i paesi Ue a non aver ancora recepito la direttiva approvata nel settembre del 2010. Continuare a rinviare potrebbe costarci caro.